Arte | Passato, presente e futuro del nostro ecosistema nella mostra ''Estinzione'' di Luminita Irimia



di Milena Borsacchi 


'Possiamo continuare a camminare come sonnambuli verso l’estinzione o possiamo divenire consapevoli delle nostre potenzialità e di quelle del pianeta''.

Alcuni giorni fa lavoravo a tematiche ambientali, di così tragica attualità,  e tra le diverse letture la mia attenzione si era appuntata su questa frase di Vandana Shiva. L'attivista politica e ambientalista si è sempre battuta per cambiare pratiche e paradigmi nell'agricoltura e nell'alimentazione e si è occupata anche di biodiversità, di bioetica. 
E' ormai chiaro, per quello che sta accadendo, che cataclismi distruttivi, inondazioni, siccità, inquinamento sono ormai fenomeni imponenti e costanti da non poter lasciare indifferenti. 
L'uomo moderno si confronta oggi, più che nel passato,  con una sfida  improcrastinabile, cioè quella di creare delle comunità sostenibili: ambienti fisici, culturali e sociali nelle quali soddisfare le proprie necessità ed aspirazioni senza danneggiare il futuro delle generazioni che verranno.
Nessuno può dirsi fuori e tutti, ma proprio tutti, sono chiamati a svolgere un ruolo attivo, a farsi portavoce - nel proprio ambito - di un nuovo stile di esistenza. 
A maggior ragione, coloro che hanno  la possibilità di influire maggiormente attraverso i gesti, le azioni: politici, intellettuali, giornalisti, artisti. 

Così quando ho ricevuto l'invito di Luminita Irimia  alla sua personale  ''Estinzione''  alla Galleri@rt di Napoli, strettamente connessa  al futuro dell'umanità e di tutto l'ecosistema, mi è sembrato che un ulteriore tassello rispetto alla  riflessione sul destino del nostro pianeta fosse da aggiungere. 
A rafforzarsi l'interrogativo:   ''gli artisti sono coinvolti maggiormente, con la loro voce creativa, nell'esprimere più forte il messaggio al cambiamento delle condizioni in cui versiamo?' ...    Che mi sono portata dietro andando all'esposizione di Lumi

I luoghi e l'arte: Galleria Principe di Napoli. Galleri@rt

Come da consuetudine, ho deciso di godermi la mostra appieno scegliendo un giorno diverso dal vernissage. E' nelle mie corde preferire alle inaugurazioni la quotidianità  degli spazi espositivi, perché amo l'odore, le luci, i colori dei luoghi, delle opere che vengono invece nascosti, quando la gente li riempie nelle grandi occasioni. 



Ogni allestimento riserva molteplici sensazioni, un'esperienza dai risvolti a volte inaspettati.  La pioggia pomeridiana mi ha accompagnato nell'immersione. Ogni intertappa urbana - tra gli odori dell'asfalto - mi ha preparato alla ''fruizione culturale''.  Prima via Toledo, via Benedetto Croce, risalendo via Costantinopoli, fino alla meta, la galleria Principe di Napoli, uno spazio antico che si innesta tra il Mann Museo Archeologico Nazionale  e Via Pessina. Con alle spalle una storia articolata - tra restauri, chiusure e  aperture al pubblico - vive da diversi anni una vita complicata. 




L'illuminazione, che rifletteva sull'acqua piovana depositata ad uno degli ingressi, evidenziava che soltanto pochi locali terranei sono vissuti.  E' un bene monumentale ' che sembra stia spegnendosi lentamente.
Ancora mi è sembrato un segno sul tema dell'Estinzione.
Galleri@rt, dove  Lumi è tornata ad esporre dopo 5 anni, di trova proprio negli spazi n.28-31 della Galleria Principe di Napoli. L'attiva realtà nasce ad opera di un drappello di artisti, operatori culturali, artigiani, attivisti sociali della città che sono entrati  in questi locali, che ''erano abbandonati'' lavorando poi al ''ripristino funzionale''.


Estinzione. Il percorso espositivo

Di solito trovo molto stimolante quando posso confrontarmi con l'artista. Nel caso specifico, incontrare Luminita,  donna di talento ed intelligenzaha trasformato la visita in un momento di confronto e riflessione condivisi.
Conoscendo la capacità di Lumi neriuscire a costruire - attraverso la sua produzione artistica - una miscela coinvolgente di linguaggi differenti, che si condensa in una rappresentazione della realtà tra la fantasia e il mondo empirico, eseguita sempre con singolare maestria, avevo delle aspettative precise per il nuovo progetto.

I quattro elementi naturali

Come spiegato da Lumi, l'esposizione gravita attorno al destino dell'uomo e dell'intero ecosistema.
Articolata in 7 opere (realizzate con tecnica mista su tela di formato medio) è permeata dall'istanza di interagire con l'osservatore per spingerlo ad ''uscire dall'inerzia cerebrale e a riflettere sul senso della vita''. 



Mentre l'ascolti, Lumi ti conduce attraverso il suo percorso interiore, alla genesi del processo creativo. 
Per comprenderne lo sviluppo  il punto di partenza è rappresentato  dalle quattro tele raffiguranti i 4 elementi naturali: Terra, Acqua, Aria, Fuoco da cui trae origine ogni sostanza di cui è composta la materia. 
Ogni essere esistente, nel microcosmo e macrocosmo, è formato da una combinazione dei quattro elementi naturali. 
''Tutto il nostro mondo  prende origine da ciò - sottolinea Luminita nella corso della nostra conversazione -. Dalle loro interazioni, composti di particelle mescolate, danno origine a tutti i fenomeni dell'universo: la nascita, la morte, la trasformazione''.
Osservando le opere, emerge una struttura concettuale che parte dal disegno dettagliato come ad un livello fisico sostanzioso, di una consistenza materiale, e gradualmente si perde in una semplice linea minimale.

Passato Presente e Futuro

A catturare l'attenzione l'installazione composta da un grande alveare con 100 api giganti realizzate in cartapesta, plastiche, polistirolo, legno. Si avverte immediatamente  l'energia primordiale ed il legame ancestrale degli umani con queste creature che Lumi intende restituire all'osservatore.



L''installazione induce  lo sguardo a smarrirsi sulla grande architettura e alle gigantesche api ricordando non solo la laboriosità, l'impegno e l'ordine necessari per perseguire un obiettivo, ma anche la  fragilità del nostro esistere e come sarebbe diverso il nostro mondo senza la presenza delle api.
L'opera è così un grido della Natura per la drammatica diminuzione delle api e un allarme per la vita sul nostro pianeta.

Il Quinto Elemento 

Il percorso espositivo  sembra chiudere un immaginario cerchio vitale nella raffigurazione della Quintessenza. Il quinto elemento, chiamato etere, per il filosofo greco Aristotele costituisce la materia delle sfere celesti, l’essenza del mondo celeste, eterno, immutabile, trasparente.
Per Lumi,  diviene la  definizione pittorica della speranza della salvezza dell'anima che -tramite il DNA la catena della vita di ogni essere vivente sul questa terra -  viene ad essere il collegamento indissolubile tra  materia e spirito.


Ed è Lumi che ha dato un senso alla domanda sull'importanza della partecipazione dell'artista alle grandi questioni della società. 
'Se in passato la mia visione parlava della coscienza attraverso il corpo  - conclude Lumi - in questa mostra la coscienza è fuori dal corpo e lo spettatore rappresenta la coscienza che osserva e ti porta ad una riflessione di vita....se tutto va nel nulla che cosa resta in questa vita?''.





INFO
ESTINZIONE di Luminita Irimia 
fino al 2 dicembre 2019
GAlleЯi@rt Spazi XXVIII-XXXI  Galleria Principe di Napoli 
FB: GalleRi Art @galleri.art1 
Ingressi da Piazza Museo Nazionale – Via Pessina – Via Broggia –Metro 1: Museo – Metro 2: Cavour - galleriart2831@gmail.com – 0039 366 42 90 514

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