Castel dell’Ovo a Napoli: la scoperta di tre gallerie sommerse

La scoperta archeologica è stata fatta  da un  team di archeologi napoletani, coordinati da Filippo Avilia nei fondali in cui è immerso il Castel dell’Ovo.
Realizzata in collaborazione tra Marenostrum Archeoclub d’Italia, il Ministero dei Beni Culturali e la Soprintendenza Archeologica della Campania, l'operazione ha portato alla luce tre gallerie. 
Si tratta di collegamenti lunghi circa cinque metri e larghi circa un metro e che si trovano a tre metri di profondità sul fianco occidentale della famosa fortezza posta sull’isolotto di Megaride, dove secondo la mitologia morì la sirena Parthenope suicidatasi dopo il rifiuto di Ulisse
Questi tunnel dovrebbero essere  di epoca greca, ma utilizzati anche dai romani, ma anche successivamente, per trasportare la pietra pozzolana che veniva estratta dal fondale.

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