Contemporanea | "Other Places" di Basile e Sassi all'Intragallery

Sarà visitabile  fino al 30 giugno 2017 negli spazi di Intragallery (via Cavallerizza 57 Napoli) la mostra fotografica  "Other Places" di  Matteo Basilé e Corrado Sassi.
Entrambi gli artisti si esprimono attraverso le immagini che sembrano evocare visioni di realtà immaginate. Nel suo progetto Basile  prevede con esattezza gli elementi che restituiranno il suo racconto, mentre Sassi ha un approccio più istintivo: fotogrammi da lui raccolti in velocità, vengono poi sovrapposti, per creare una suo ideale luogo altro.
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Corrado Sassi nasce a Roma nel 1965. Frequenta i corsi di Laurea di Psicologia e Storia dell’Arte a Roma e Venezia, dove inizia il suo percorso artistico nel campo della fotografia. Nel 1994 si trasferisce a New York per studiare all’International Center of Photography dove ottiene il diploma in Fotogiornalismo. Tra i 1995 e il 2000 finanzia la sua ricerca fotografica lavorando come attore in pubblicita’ e cinema (tra gli altri “Terra di Mezzo” ,”Ospiti” e “Estate Romana” di Matteo Garrone). Dal 2000 la sua ricerca personale si sofferma non soltanto sulla fotografia ma si estende a installazioni, performance e disegni. Le sue opere sono state presentate in diverse occasioni, famose le “Boules de Neige” create per lo show “Tutto Normale” (Villa Medici, Roma 2002) e le fotografie di grande formato esposte al Museo S.M.A.K. di Ghent nel 2003. I suoi lavori sono presenti in diverse collezioni pubbliche e private , tra cui la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma e la collezione Bulgari.
Nel 2012 fa il suo esordio alla regia con “Waves”, lungometraggio indipendente selezionato in concorso per la sezione Prospettive Italia del Festival Internazionale del Cinema di Roma e premiato al World-Fest di Houston del 2013 come miglior opera prima e all’ultima edizione di Maremetraggio con il premio del pubblico.

Matteo Basilé (1974) vive e lavora a Roma. Inizia la sua carriera a metà degli anni ’90 ed è tra i primi artisti in Europa a fondere arte e tecnologia. Basilé possiede la straordinaria capacità di conciliare idee opposte come il bello e il grottesco, reale e surreale, naturale e artificiale. Esplorando le nature dell’essere umano, l’artista sviluppa il suo racconto dividendo il suo lavoro in capitoli: The Saints are Coming (2007), Thisoriented (2009), Thishumanity (2010), Landing (2012), UNSEEN (2014), PIETRA SANTA (2016): una serie di passaggi indipendenti in cui l’artista negozia la sua percezione dell’esistenza. La ricerca di Basilé è un’interfaccia tra Oriente e Occidente, una dialettica interposta che opera come una collisione situata tra tradizione e modernità, tra sacro e profano. Il Glossario di Basilé si basa non solo sui segni e valori senza tempo e multiculturali, ma comprende visivamente un linguaggio totalitario in cui il sogno non è più il soggetto della foto, ma incarna una narrazione del tutto riconoscibile, senza limiti. I suoi (anti eroi) ritratti minuziosi ci rimandano alla storia classica, ma contemporaneamente trasmettono lo spirito del nostro tempo. Formalmente, Basilé cancella l’antagonismo tra l’immaginario e il reale, innescando un complesso sistema di porte scorrevoli emozionali. Al contrario di “The Sleep of Reason Produces Monsters” di Goya, qui sogno e ragione convergono in un’epifania, dove l’unico e il molteplice sono componenti binomio alla comunione del sensoriale e razionale – la poetica di Matteo Basilé è un universo iconografico, è il frutto della combinazione tra manierismo tecnologico e surrealismo pittorico. I viaggi onirici dell’artista alla fine ci guidano verso diversi piani di comprensione, sia sensoriali che intellettuali, dove ci rendiamo improvvisamente conto di questi aspetti della realtà, che di solito sono nascosti all’interno del nostro io interiore; pertanto, la sua profonda indagine del Sé, l’Altro e l’Altrove finalmente corrisponde alla sua personale esperienza di vita al di fuori del suo ambiente originario, affrontando allo stesso tempo il senso dell’esistenza e nel contesto delle dinamiche confusione inerenti al processo di globalizzazione.

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