A Scampia nasce la libreria La Scugnizzeria

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Quando ad Ennio Flaiano chiedevano  quale valore riconoscesse ai libri, lo scrittore pescarese invitava ad averne una considerazione non riassumibile in un'etichetta, rilevando come "il libro fosse l'unico oggetto inanimato che potesse contenere sogni". 
E di sogni, di volare alto ce n'è sempre bisogno, a maggior ragione  quando il mondo, la durezza della realtà  condiziona il senso del quotidiano, la prospettiva per il futuro.
I libri si rivelano ancora oggi medium potente di formazione e di trasformazione culturale, sociale, emotiva. 
Se quindi sull'insegna come sottotitolo è specificato "sognare il sogno impossibile", si può ben comprendere come La Scugnizzeria, inaugurata a Scampia il 23 settembre 2017, non possa essere definita semplicemente una libreria. 
Lo spazio di oltre un centinaio di metri quadrati si trova al confine tra Melito e Scampia, alla periferia di Napoli, creato con l'obiettivo di fare aggregazione sociale per tutte le età; un luogo dove potersi incontrare avvicinandosi alla lettura, dove saranno realizzate attività diverse. 
Il progetto ambizioso è stato messo su dal libraio Rosario Esposito La Rossa,  insieme al fratello Antonio, alla moglie Maddalena Stornaiuolo, attrice e coordinatrice della scuola di recitazione che si terrà alla Scugnizzeria, coadiuvato dai ragazzi dell’associazione Voci di Scampia
Dai forti rivolti ha  destato subito interesse  tanto che  il ministro del Mibact Dario Franceschini ha voluto visitare personalmente ed  incontrare i gestori per conoscere tutte le iniziative. 
“Si tratta di un progetto coraggioso e intelligente - ha dichiarato Franceschini -. Da lungo tempo mancava una libreria a Scampia e ora, grazie a questa attività, finalmente i ragazzi possono cogliere un’opportunità di arricchimento, incontrarsi in un luogo che apre prospettive su altri mondi, su quel grande universo interiore che la letteratura può regalare a ognuno di noi. Grazie a luoghi e a progetti come questo le periferie possono tornare a essere il centro di quelle comunità che le abitano”.

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