Giornate europee del Patrimonio – 23 e 24 settembre 2017 / Certosa di San Martino

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Per le Giornate europee del Patrimonio, previste per il  23 e 24 settembre 2017, il Polo museale della Campania, diretto da Anna Imponente, partecipa alla manifestazione con circa 40 appuntamenti.
Vediamo in dettaglio le iniziative organizzate nelle diverse realtà.

Certosa e Museo di San Martino

"Sterminator Vesevo":  il nostro vulcano Vesuvio 
23 Settembre, ore 11.00 – 13.00
Visita guidata e competizione fotografica amatoriale  per ragazzi
Il Museo di San Martino conserva lungo il suo percorso numerose testimonianze dell’iconografia del Vesuvio attraverso i secoli.
I visitatori saranno  guidati da Roberto Sabatinelli, dei Servizi Educativi del museo, alla scoperta di raffigurazioni del Vesuvio in una relazione empatica con l’immagine  vera e incombente del  vulcano, osservato da numerose prospettive del percorso museale, confrontata con i dipinti.  Durante la visita sarà possibile fotografare i luoghi o i dipinti per dar via a una competizione fotografica rivolta a tutti i giovani visitatori, che potranno ispirarsi all’osservazione del vulcano dalle prospettive offerte dal Museo. I partecipanti potranno postare direttamente le fotografie sul profilo Facebook Certosa e Museo Nazionale di San Martino,  o inviarle alla seguente mail: accoglienza.sanmartino@beniculturali.it. In entrambi i casi andranno indicati il nome e l’età dell’autore, insieme alla dicitura “Sterminator Vesevo. Gara fotografica”.La commissione esaminatrice, costituita da Rita Pastorelli, Michele Iodice e Fabio Speranza, sceglierà le tre foto più originali che, a conclusione della manifestazione, saranno promosse come vincitrici sui canali social del  Polo museale della Campania e del Museo, e inserite come notizie sui siti web ufficiali, 

L’antica Spezieria
23 settembre, ore 16.30
Visita con il direttore della Certosa, Rita Pastorelli, nella Spezieria della Certosa dove rivive il fascino della famosa Farmacopea dei Monaci che realizzavano un’attenta classificazione delle erbe medicinali, coltivate nel giardino dei semplici (dal latino “Simplicia,” ossia  erbe e spezie alla stato grezzo, non lavorato o composto) per sottoporle a vari processi, da quelli di tradizione più antica: pulitura, macerazione, spremitura, essiccazione, decozione, a quelli più complessi, con tecniche estrattive della medicina araba: la distillazione  e la  porfirizzazione (polverizzazione), fino alla produzione di miracolosi  Elixir Vitae, dalle ricette segretissime. Ultimo e delicatissimo atto della lavorazione era la buona conservazione dei medicamenti,nel armarium  pigmentariorum  (l’armadio  dove venivano gelosamente custoditi sottochiave i vari principi medicinali, compresi i veleni), i preparati venivano collocati  in appositi contenitori: albarelli, anfore e idrie,  gli esemplari più prestigiosi, provenienti dalla spezieria della Certosa e da altre farmacie conventuali del Regno.
Nella Spezieria si può ammirare anche l’affresco di Paolo De Matteis, eseguito nel 1699, raffigurante  San Bruno che intercede presso la Vergine per l’umanità inferma.

Il cammino delle certose. I percorsi dell’anima
Visita notturna alla mostra
23 settembre, dalle ore 19.30 fino alle 22.30
Nella serata di sabato 23 settembre, fino alle 22.30, si potrà visitare la mostra nella Certosa di San Martino incentrata su opere del Sei e del Settecento che prendono spunto dal tema biblico di Giuditta e Oloferne, a partire dall’affresco di Luca Giordano nella Cappella  del Tesoro. Per l’occasione sono esposti, per la prima volta, i disegni preparatori provenienti dagli Uffizi di Firenze. Le opere seicentesche, da Carlo Saraceni a Jacopo Ligozzi, dialogheranno lungo tutto il percorso espositivo con i maestri del contemporaneo, a dimostrare affinità e dissonanze, affrontate con sensibilità differenti, da Lucio Fontana a Alberto Burri, da Luca Maria Patella a Anish Kapoor (le cui opere verranno presentate nel corso della mostra), da Louise Bourgeois a Giacinto Cerone e Paolo Mussat Sartor.La narrazione procede infatti fino alle declinazioni dei protagonisti dell’arte contemporanea: al centro della scena la violenza sul corpo e sulla materia, la sublimazione del gesto attraverso la bellezza, il riscatto del mezzo artistico, il destino di umana sofferenza e la ribellione.
Il Cammino delle Certose nasce da una proposta turistico-culturale di grande respiro della Regione Campania, Assessorato allo Sviluppo e Promozione del Turismo, nell’ambito dei progetti d’eccellenza, assieme al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, curata da Anna Imponente direttore del Polo Museale della Campania. Il progetto ripropone all’attenzione del grande pubblico nazionale e internazionale il  patrimonio straordinario dele Certose di  San Martino a Napoli, di  San Giacomo a Capri e di  San Lorenzo a Padula,  che merita prospettive nuove, degne della eredità di valori spirituali, economico-sociali e civili che ancora custodiscono. Il filo conduttore delle esposizioni, tra assonanze e distinzioni, si articola sulle interpretazioni storiche dei temi della meditazione, della violenza, della redenzione,del conflitto religioso, con capolavori quali Giuditta e Oloferne di Artemisia Gentileschi, fino alle declinazioni contemporanee autoriali dei campi di forza del silenzio, dell’ambiente naturale, dell’impegno etico, del legame con il territorio, in una trama discontinua e inquieta di relazioni fluide, senza tempo e senza confini. (Ultimo ingresso 21.30)

Napoli canta la sua storia
23 settembre, ore 21.00 
Nel suggestivo Chiostro dei procuratori  del Museo di San Martino, luogo di memorie e storia della città di Napoli, si svolgerà un Concerto per voce, chitarra e mandolino. Un appuntamento speciale della rassegna musicale dedicata alla canzone napoletana intitolata "Napoli canta la sua storia", la chitarra e la voce di Fulvio de Innocentiis, accompagnato dal mandolino del maestro Angelo Vacca, presenteranno   una selezione di brani di musica napoletana dal ‘600 all’800, ravvivata da racconti e aneddoti sugli autori e sulla storia della città. 

Vendemmia in Certosa. L'antica vigna dei monaci
24 settembre, dalle ore 10
Domenica 24 settembre si rinnova l’appuntamento alla Certosa di San Martino con la vendemmia delle deliziose uve biologiche, degli antichi ceppi cornicella e catalanesca, che si svolgerà nei giardini, seguendo il percorso della vigna, lungo il quale i visitatori potranno gustarne i frutti. I giardini panoramici della Certosa, affacciati su di un panorama mozzafiato, circondano, in cinque terrazzamenti, l’intero perimetro della Certosa. L’area a verde, in origine, era sistemata ad aiuole, cinta di vegetazione non d’alto fusto, per lasciare libera la veduta sulla città e costituiva il cosiddetto ‘giardino d’agricoltura’: un ibrido tra orti, agrumeti, viti,  ulivi, piante ornamentali. Il bellissimo pergolato di viti, lungo i terrazzamenti, consente,  in antico come oggi,una passeggiata e un punto di osservazione sulla città spettacolare e privilegiato. La vendemmi è realizzata in collaborazione con l’azienda Royal Garden. Partecipazione con il biglietto di ingresso del museo.

Per rinfresco del palato
24 settembre, ore 17.00 
Nell’antico Refettorio dei monaci si svolgerà il Concerto di musica polifonica "a cappella" del Coro della Società Polifonica della Pietrasanta diretto da Rosario Peluso, con testi secolari ispirati all'amore, alla natura, al vino, dalla tradizione madrigalistica italiana e neo madrigalistica. 
"Per rinfresco del palato" è il titolo di un componimento poetico di Francesco Redi, poeta aretino del 600, che celebra le virtù del vino bevuto con la neve. Di questo testo si servì il compositore Adone Zecchi per scrivere il brano omonimo,e attorno ad esso il programma proposto costruisce una serie di rimandi ad una vita vissuta a contatto con la natura ( "Già mi trovai di maggio", "dall'orto se ne vien" ), e con punti fermi e piaceri più semplici. Nella poesia e nella musica madrigalistica la natura entra di diritto non solo come sfondo da cui emergono fresche villanelle, come nei quadri italiani di 500 e 600, ma anche come elemento della storia, rispecchiando in sé i sentimenti dei poeti e dei musicisti. come in un altro brano di Zecchi, "Era già l'ora",in cui il protagonista Ulisse canta in un quadro di sciabordìo di remi, in un mare calmo, con il sole al tramonto, o come il paesaggio arido spagnolo evocato in "Esta Tierra", e infine, come nella natura sfigurata di una spiaggia di relitti tra cui giocano bambini poveri, sotto un sole malato, con il vento tra i capelli, in "Chanson pour vous" . Brani di Azzaiolo, Lasso, Zecchi, Bettinelli

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