C'è un luogo dove il mare, il cielo e la terra diventano universo.
E' qui, in questo tratto del golfo di Napoli, a Posillipo, che i maestri dell' eccellenza della pasticceria si sono dati appuntamento, in Campania, per l'evento “I Dolci delle Feste dei grandi Interpreti by Mulino Caputo” .
Per questa sesta edizione le nuove creazioni del gusto non potevano trovare location più alchemica dello stellato Palazzo Petrucci, che su quell'approdo magico ha iniziato una nuova avventura nel 2016.
Antimo Caputo |
La sfida da cogliere per 2017 su “I nuovi lievitati e i dolci tradizionali” è stata accettata e stravinta.
I maestri hanno infatti proposto progetti innovativi, nei quali la tradizione si contamina con le suggestioni, gli aromi e gli odori di terre vicine e lontane che trovano corpo e potenza nel mix delle farine by Mulino Caputo.
Florencia Breda |
A conquistare i partecipanti, nella serata esclusiva del 10 novembre, tra i grandi protagonisti della raffinata arte culinaria, una new entry: l'argentina Florencia Breda che è attualmente in Toscana, nella brigata del ristorante stellato il Pievano del Castello Spaltenna, condotto da un grande chef campano, Vincenzo Guarino.
Nel suo caso, molto indovinata si è rivelata la proposta di una commistione parteno-argentina, che ha plasmato l’Alfajor (un tipico dolcetto sudamericano) con la mela annurca.
I grandi maestri campani, rappresentanti della prestigiosa Accademia Maestri Pasticceri Italiani, come Sal De Riso, Alfonso Pepe, Carmine Di Donna e Salvatore Gabbiano conquistano con capolavori multisensoriali.
L'istrionico creatore del “Sal De Riso Costa d’Amalfi” strega il pubblico con la “Oplontis” (una cassata che trae ispirazione dai reperti archeologici di Torre Annunziata) e un panettone farcito alla “Ricotta e Pera”.
Si confermano i suoi classici farciti e l’intramontabile panettone, il Classico Milanese.
Il panettone ai frutti di bosco, declinato con il vino aglianico, è l'interpretazione della tradizione di Alfonso Pepe, che completa l'excursus organolettico con una carrellata di dolci classici delle feste.
Per Carmine Di Donna, pastry chef del Ristorante La Torre del Saracino, invece il Panettone classico è il must, ma la fantasia del maestro appassiona con le golosità delicate di un Soffice di castagne con gelée ai cachi, vellutata di nocciola e sorbetto ai cachi con basilico nano.
Da Pompei, Salvatore Gabbiano ha portato il MousTacciolo: mustacciolo sotto forma di mousse, con uno sbriciolato per la base croccante, una glassa lucida al latte e un rombo di cioccolato.
Per Carmine Di Donna, pastry chef del Ristorante La Torre del Saracino, invece il Panettone classico è il must, ma la fantasia del maestro appassiona con le golosità delicate di un Soffice di castagne con gelée ai cachi, vellutata di nocciola e sorbetto ai cachi con basilico nano.
Da Pompei, Salvatore Gabbiano ha portato il MousTacciolo: mustacciolo sotto forma di mousse, con uno sbriciolato per la base croccante, una glassa lucida al latte e un rombo di cioccolato.
Presenza di rilevo anche quella di Rosanna Marziale, già ospite di precedenti edizioni della rassegna, chef e anima del ristorante “Le Colonne” di Caserta, che ha soddisfatto le attese dei palati più esigenti con la nuova creatura “Allegro”, un panettone al Pallagrello nero con amarena e cioccolato, e con un suo classico, “Na Tazzulel’e cafè”.
Per la pasticciera di Palazzo Petrucci, Sara Sciotti ha voluto presentare in anteprima, il destrutturato “Roccocò2017”, che convince per completezza ed equilibrio nell'esperienza gustativa.
Sul veterano Sabatino Sirica, della “Pasticceria Sirica” di San Giorgio a Cremano, si può solo affermare che i suoi roccocò, susamielli, struffoli sono e saranno la storia ed il futuro.
Marco Infante |
Si sono fatte notare anche le nuove leve: Marco Infante, della pasticceria “Leopoldo 1940”, ispirato con le cassatine al profumo di pastiera, il buccacciello al babà con crema di cassata e una sbriciolata di roccocò e Francesco Amoroso, dello “Chalet Ciro” di Mergellina, con una selezione di specialità tradizionali.
Mario Di Costanzo |
Per il pastry chef e maitre chocolatier Mario Di Costanzo, della “Di Costanzo Patisserie”, c'è stata una piena convergenza sulla cassata napoletana nera.
Rapimento sensoriale per gli ultimi nati, i Bon Bon.
Accanto alle postazioni dei maestri pasticceri il banco d’assaggio a cura dell’Associazione Italiana Sommelier Delegazione di Napoli, coordinato da Tommaso Luongo, le degustazioni dei vini liquorosi delle Cantine Pellegrino 1880.
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