“Museo della Follia. Da Goya a Maradona” - mostra curata da Sgarbi a Napoli

"Entrate, ma non cercate un percorso; l'unica via è lo smarrimento"... 
Parole, lungi dal monito, invitanti ad una fruizione piena preparano i visitatori a godere suggestioni profonde nella  nuova edizione del “Museo della Follia. Da Goya a Maradona”  che arriva a Napoli  nella ritrovata Basilica  di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta.

La mostra itinerante – a cura di Vittorio Sgarbi, realizzata da Cesare Inzerillo, Giovanni Lettini, Stefano Morelli e Sara Pallavicini -  sarà aperta al pubblico dal 3 dicembre 2017 al 27 maggio 2018.
Il progetto espositivo  offre un percorso eterogeneo di oltre 200 opere tra dipinti, fotografie, sculture, oggetti e istallazioni multimediali sul tema della follia e si articola in diverse sezioni.

In questa edizione partenopea, la vera grande novità, da cui ha origine il sottotitolo, è l’ingresso del mondo del calcio nel mondo dell’arte: il Museo della Follia include qui, tra le vite di pittori, scultori e poeti, la presenza di Diego Armando Maradona


Sulla scelta spiega Vittorio Sgarbi: “Non esiste un capolavoro indiscusso come non esiste un genio indiscusso. Fino a Caravaggio la vita di artisti anche immensi come Leonardo o Michelangelo è inferiore all'opera. Con lui la vita diventa arte. Come in Maradona. In entrambi l'esistenza passa per un abisso che non santifica. Non è una forzatura. I volti di Caravaggio sono i ragazzi di vita, delle strade, delle periferie dell'umanità. Le sue opere mostrano al contempo dolore e divino, luce e buio, peccato e redenzione. Maradona è il Caravaggio del Novecento. E io lo porto in un museo.”

La declinazione del turbamento e della follia  poi passa attraverso le opere pittoriche e scultoree dei grandi maestri  dell’arte come Francisco Goya, Francis Bacon, Adolfo Wildt oltre Telemaco Signorini, Fausto Pirandello, Antonio Ligabue

stereoscopi di Gino Sandri museo della follia napoli

Prosegue poi con gli Stereoscopi, che consistono in supporti magici attraverso i quali il visitatore viene trasportato in un'altra dimensione, precisamente nell’ex ospedale psichiatrico di Mombello, luogo dove ha trascorso diversi anni della sua vita l'artista Gino Sandri, al quale è dedicata questa sezione. 
La presenza ipnotica di Carlo Zinelli rompe la scena con dei coloratissimi dipinti e trova assonanza con l’esperienza artistica di Venturino Venturi
Fabrizio Sclocchini ci conduce nelle stanze di un ex-manicomio abbandonato attraverso una serie di fotografie dal titolo "Gli assenti". Sono immagini poetiche, che riportano in vita quei luoghi oggi abbandonati e sospesi in un tempo che non c'è più. 

Tra le video installazioni troviamo anche un inedito monologo di Paolo CrepetArte Libertà Follia Dolore. Da Mario Tobino a Franco Basaglia”; e alcuni interessanti documentari, tra cui “O.P.G”, un estratto dell’inchiesta condotta dal Senato della Repubblica sugli ospedali psichiatrici giudiziari
Tra le novità di questa edizione ci sono due imponenti sculture che portano la firma di Cesare Inzerillo. La prima, omaggio alla città di Napoli e alla sua tradizione scaramantica, è un Corno Reale di oltre 3 metri; l’altra è un colossale Apribocca – realizzato su modello del vero presente in mostra – posto in relazione al celebre dipinto L’adolescente di Silvestro Lega.


Assume dimensioni colossali anche la Griglia – la celebre installazione del Museo della Follia nella quale vengono mostrati i ritratti recuperati dalle cartelle cliniche di alcuni pazienti di ex manicomi – che si estende su quattro pareti, arrivando a una superficie complessiva di oltre 80 metri quadrati.
Arricchiscono questa nuova esposizione anche I folli di Agostino Arrivabene, sublime artefice di incubi e meraviglie. 
E poi un crescendo di emozioni che trovano culmine nel grande affresco a olio eseguito da Enrico Robusti

“Un repertorio, senza proclami, senza manifesti, senza denunce -  dichiara il curatore della mostra Vittorio Sgarbi -. Uomini e donne come noi, sfortunati, umiliati, isolati. E ancora vivi nella incredula disperazione dei loro sguardi. Condannati senza colpa, incriminati senza reati per il solo destino di essere diversi, cioè individui. Nella storia dell'arte, anche prima dei casi clamorosi di Van Gogh e di Ligabue, molti sono gli artisti la cui mente è attraversata dal turbamento, che si esprimono in una lingua visionaria e allucinata. Ognuno di loro ha una storia, una dimensione che non si misura con la realtà, ma con il sogno”. 

Il Museo della Follia è un progetto di Contemplazioni S.r.l., promosso dall’Associazione culturale Radicinnoviamoci, da Fenice Company Ideas e da Ticket 24

Per maggiori informazioni: qui

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