"KOREAN WUNDERKAMMER" a Milano


"KOREAN WUNDERKAMMER" per la quarta volta a Milano.
Pittura, scultura ed installazioni per il  festival di arte contemporanea coreana  che si svolgerà  dal 16 al 22 giugno 2018nella centralissima galleria MA-EC di via Lupetta, a due passi dal Duomo di Milano, con la partecipazione della fashion designer Heo su-kyung.
         
L’esposizione, curata da Michela Ongaretti, presenta artisti indipendenti provenienti dalla Corea del Sud in particolare dall’isola di Jeju, terra natale di Orange Bridge
Raggruppano alcune delle tendenze della pratica artistica contemporanea attraverso diverse discipline, tra le quali prevalgono fotografia e pittura, questa caratterizzata dallo studio e dall’interesse di quella occidentale.

Come spiegano gli organizzatori, un nutrito gruppo di artisti tra cu Jang Kyoung-suk, Kim jing soo, Lee Jeong suk, che non si sono voluti consorziare in una associazione creativa, come spesso accade in Corea anche per chi partecipa al Korean Wunderkammer, ma che portano la loro ricerca in modo indipendente.

Come è naturale che sia la cultura d’origine costituisce un filtro verso quella visione influenzata dallo studio del contemporaneo occidentale, e per l’occhio italiano queste opere conservano, come fortunatamente è, un’estetica orientale. Inoltre la storia personale degli artisti si relaziona sempre al contesto del territorio che ospita la genesi delle opere, e spesso la tecnica messa a punto negli anni descrive o lascia trasparire, nei soggetti, la Natura e la Storia del paese del Calmo Mattino. 

Alcuni desiderano anche vivamente riallacciarsi alla tradizione figurativa in parte andata perduta con la separazione delle due Coree, con quella del Sud tesa al rapido sviluppo economico e tecnologico. Proprio questa industrializzazione non è sempre un fattore di ispirazione positiva per tanti pittori, che scelgono la conservazione dell’ambiente e della cultura originaria e lo dichiarano attraverso le proprie opere. 
Su questa trematica in particolare emerge il lavoro dei fotografi come Seo Jung Hee, Seo Jeong Chul, Kim Seong Eun, Kim Byung Ho, Lee Man Do, Lee Seo Young, Lee Soon Woo.

Il linguaggio però vuole essere internazionale nell’accogliere anche l’arte concettuale e di comunicazione visiva d’impatto, risultato della ricerca soprattutto dei più giovani e globe trotter creativi coreani. 
Per dare l’idea della fermento creativo nelle nuove generazioni della Corea del Sud, Korean Wunderkammer presenterà anche il lavoro della fashion designer Heo su-kyung, che distribuirà i suoi abiti e accessori tra le opere degli artisti, per un’installazione che rimarrà allestita dal vernissage per tutta la durata della mostra.

Orange Bridge è nata a Milano nel 2014 per volontà di Jang Sung-An, artista sudcoreano da molti anni residente in Italia, per promuovere  l’arte e la cultura coreana nel nostro paese, ma non si limita a questo: vuole favorire lo scambio tra Italia e Corea attraverso iniziative dedicate alla creatività dei due paesi nei due paesi. 

Il suo nome simboleggia quindi la connessione proficua tra le due nazioni, un ponte arancione. Il colore unisce la solarità e luminosità del giallo alla forza e alla vitalità del rosso, ben esprime i valori della nostra associazione che intende riscaldare con la luce della creatività l’Italia e la Corea del Sud.  

Intento in primis di Korean Wunderkammer è portare l’arte e la cultura coreana in Italia per farla conoscere e perché si possa connettere con quella italiana e milanese, giovane e non solo. Lo stesso ideale appartiene ad Orange Bridge ma è anche condiviso dalla galleria MAEC (Milan Art and Events Center), diretta da Peishuo Yang, che si impegna fin dalla sua fondazione a costruire una rete per artisti, collezionisti ed appassionati, attraverso incontri ed eventi che facciano dialogare l’arte alle diverse espressionicreative presenti nel tessuto cittadino, come moda e design. 

Per informazioni: 
    
Facebook: Milan Art & Events Center
Instagram: milan_art_events

Commenti