Salerno, al via il Piano Solo Festival 2019


Si terrà domani, martedì 7 maggio, alle ore 10,30, nel Salone del Gonfalone del Palazzo di Città, la presentazione della dodicesima edizione del Festival Internazionale PianisticoPiano Solo, promossa dai pianisti Paolo Francese e Sara Cianciullo, sotto l’egida del Comune di Salerno,  con la collaborazione di Alberto Napolitano Pianoforti, conferenza alla quale parteciperà la direzione artistica, insieme ad Ermanno Guerra per l'amministrazione  comunale.

La manifestazione, che si svolgerà nel prestigioso  Salone dei Marmi dal 10 al 24 maggio, si a in quattro appuntamenti di assoluto respiro internazionale, caratterizzati dal  confronto tra i diversi magisteri pianistici europei, tra Spagna, Francia, Italia e Polonia, sia nell’esecuzione che nei programmi. 

Come spiegato dagli organizzatori, la costruzione di questo cartellone sarà ancora una volta un galvanizzante in quel grande laboratorio che è il Maggio dei Monumenti salernitano
Il Festival, che si accinge a partire, offrirà infatti una proposta musicale poliedrica in cui i grandi autori della storia della musica saranno i migliori compagni di viaggio. La figura dell’interprete, tramite unico ed indispensabile, sarà assolutamente centrale in questi quattro rècital, tutti ad ingresso libero e alle ore 19
Il concerto pubblico, il recital può essere un momento particolare della vita culturale, e può essere momento qualitativamente non riducibile ad alcun altro; lo è quando il suono, in questo caso del pianoforte, strumento solista per eccellenza, diventa non solo portatore, ma rivelatore di tutte le ricerche fenomenologiche, storiche, critiche.

La Salerno musicale ha ormai da ben oltre un decennio quale suo protagonista assoluto il pianoforte, uno strumento che racchiude in sé una parte vastissima della storia dell’Uomo, le sue doti creative, l’abilità tecnica, le emozioni, i pensieri.
La direzione artistica del Festival, ha inteso calare sia i solisti che il pubblico, in quella profonda e vitale sensazione di ebbrezza, che si prova trovandosi ad essere “voce sola”, sul palcoscenico, la sensazione di essere trasportato dal sostegno dell’uditorio e sfidato dal suo commento, essere ispirato e creare al tempo istesso, una massa di suono d’infinita varietà, sensazioni inebrianti da vero conquistatore.

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