L'universo artistico di ''Santiago Calatrava. Nella luce di Napoli” al Museo e Real Bosco di Capodimonte


di Milena Borsacchi


Se  l'architetto e pittore cinquecentesco Giorgio Vasari  avesse conosciuto Santiago Calatrava, lo avrebbe inserito tra gli artisti  rinascimentali, alla stregua di geni come Leonardo Da Vinci, Michelangelo Buonarroti. 
Lo storiografo dell'arte aretino, autore de Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori, affermava: ''adunque, che la scultura e la pittura per il vero son sorelle, nate di un padre che è il disegno, in un sol parto et ad un tempo; e non precedono l’una all’altra, se non quanto la virtù e la forza di coloro che le portano addosso fa passare l’uno artefice innanzi all’altro; e non per differenzia o grado di nobiltà che veramente si trovi in fra di loro”. 
L’idea era quella di sollecitare gli artisti, veri e propri intellettuali, ad essere preparati e colti in tutte le arti, spaziando dalla pittura all’architettura, dalla riflessione filosofica al calcolo ingegneristico.

Uomo di cultura, profondo conoscitore della lezione dei Maestri del passato ma ricercatore e innovatore indomito,  Santiago Calatrava  aderisce con perfezione ai criteri del Vasari  tanto che le sole definizioni di  architetto ed ingegnere di fama mondiale risultano  non esaustive rispetto alla portata della sua creatività. 




L'occasione per apprezzare appieno la poliedricità dell'artista valenciano ci viene  offerta dalla retrospettiva  Santiago Calatrava. Nella luce di Napoli”  che ha trovato il suo spazio elettivo nel Museo e Real Bosco di Capodimonte, a partire dal 6 dicembre 2019 e fino al 10 maggio 2020.
C'è tutto l'universo artistico ed umano di Calatrava in questo progetto - che abbraccia quarant'anni di lavoro, di sperimentazione e di passione - realizzato per l'amore del maestro spagnolo per la città partenopea, culla e porto del Mediterraneo, crocevia di culture e civiltà differenti, e attraverso una prospettiva e una chiave di   lettura  completamente  nuova:  la   luce,   componente   fondamentale   di  ogni   sua   grande architettura. 
E proprio d'innovazione si parla per il lighting design che contribuisce alla  narrazione di tutte le sfaccettature del suo lavoro esplorando nel dettaglio l'audace uso dei materiali e dei colori, valorizzando le sue forme scultoree, approfondendo la ricerca pittorica e la produzione ceramica. 

L'allestimento

L'esposizione è curata dal direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte  Sylvain Bellenger e Robertina Calatrava, moglie dell'artista.



Il sostegno è della Regione Campania grazie ai fondi europei POC Programma Operativo Complementare 2014-2020, organizzata dalla Scabec , società regionale dei beni culturali, e realizzata proprio in collaborazione con lo Studio Calatrava.



La mostra si articola tra il secondo piano del Museo e l'edificio del Cellaio nel Real Bosco. I visitatori potranno ammirare quattrocento opere  tra sculture, disegni, maquette e poi le meravigliose ceramiche.


Le opere. Il Museo


Attraversando le sale del secondo piano del  Museo ad attrarre immediata l'attenzione le  maquette delle architetture più importanti da lui realizzate: la Stazione dell'Aeroporto di Lione “Saint-Exupéry” o il World Trade Center Trasportation Hub di New York, meglio noto come “Oculus”, al tempo stesso testimone e memoria dell'attacco terroristico dell'11 settembre 2001 alle Torri Gemelle e simbolo di rinascita della città grazie alla leggerezza delle sue “ali di uccello”. 
Ma ci sono anche le idee progettuali: dagli Sharq Crossing Bridges, tre diversi tipi di ponti interconnessi per la città di Doha in Qatar, al Ponte per Genova (nelle tre versioni “Ponte ad Arco”, “Ponte Continuo” e “Ponte Strallato”) disegnato e offerto alla città dopo il crollo del Ponte Morandi nell'agosto 2018. 




In mostra anche le  sculture   di tutte le sue fasi artistiche (geometriche, matematiche, astratte, cinetiche e antropomorfe). Un'ampia selezione in materiali molto diversi: dall'ebano, marmo bianco, alabastro, rame dorato, alluminio, granito nero fino al bronzo. 
Le prime furono realizzate negli anni '80 e sono composte da diversi cubi geometrici in pietra pesante in tensione, collegati principalmente da cavi d'acciaio, come si vede chiaramente nella sua scultura  Musical   Star (da   lui   scelta   come   immagine   guida   della   mostra).   Opere   capaci   di comunicare quel cruciale senso di leggerezza che troviamo in tutti i suoi edifici. Accanto ad esse opere di forme astratte pure ispirate all'arte delle Cicladi e poi successivamente sculture ispirate alla natura e alle piante. Per la prima volta a Napoli sono esposte sei sculture in ferro  ispirate ai guerrieri della facciata principale del tempio greco di Egina, oggi nella Glyptothek di Monaco. Un gruppo di sculture antropomorfe, sintesi di tutta la sua carriera scultorea, che rappresentano un ponte metaforico tra il XXI secolo e la Napoli simbolo della cultura ellenistica.





Ampio spazio ai disegni: dipinti a pastello e carboncini in cui si ritrovano i suoi temi principali: alberi, tori e il nudo femminile. Comincia da giovanissimo a disegnare il corpo umano per esplorarne il senso e la dinamica del movimento. Le forme umane, rese attraverso la tensione muscolare e figure parziali, saranno decisive nello sviluppo del suo linguaggio architettonico.




Disegna   incessantemente   centinaia   di   acquerelli   come   percorso   di   meditazione della   sua architettura. Non c'è da stupirsi, dunque, che la prima vocazione di Santiago Calatrava sia stata il disegno e che sia la sua attività di pittore che di scultore abbiano influenzato decisivamente quella di architetto e ingegnere. 

“Non ho mai smesso di dipingere – afferma Calatrava - per me è importante lavorare sulla pittura, sulla   scultura   e   sulla   ceramica,   non   solo   come   discipline   indipendenti   ma   come   nutrimento incessante per la mia architettura”.
E ancora: “La mia scultura precede il mio lavoro di architetto. Per capire la mia architettura bisogna conoscere il mio lavoro di scultore. Il punto di partenza di alcuni dei miei edifici e ponti è stato alimentato dalla ricerca formale generata dalla mia attività di artista, soprattutto di scultore".


Le Ceramiche. Il Cellaio

Poi ci si sposta al Cellaio nel   Real   Bosco   di   Capodimonte,   edificio   di   epoca  borbonica  utilizzato   per   la conservazione delle derrate alimentari, che ospita la seconda sezione della mostra. In questo spazio sono in esposizione oltre  50 opere in ceramica  in   ideale   dialogo   con   l’antica  produzione della   Real   Fabbrica   della   Porcellana   di Capodimonte, fondata da Carlo di Borbone nel 1743.  






Opere d'arte di fenomenale potenza visiva, e dipinte con la stessa precisione della calligrafia. La ceramica è una materia che Calatrava ha conosciuto in Spagna a Manises, vicino Valencia in una delle più grandi scuole europee. Ciò che Calatrava   apprezza   di  più  in  quest'arte   è  la  sua  tecnica  ancestrale,  il  meticoloso  processo necessario per trasformare un materiale primordiale in un oggetto di estremo lusso, noto per il suo valore diplomatico presso le corti europee del Settecento. 



Alcune delle ceramiche riprendono le figure rosse su fondo nero della tradizione ellenica e mediterranea, di cui si trova traccia anche nella produzione celtiberica. L’uso di colori e di pigmenti primitivi – terre, ocra, neri - è il richiamo alla funzione totemica del segno.


Calatrava e Napoli. Progetti per il futuro

L'esposizione è comunque solo il punto di partenza del legame creativo che si è instaurato tra Santiago Calatrava e Napoli. L'artista e progettista spagnolo offrirà infatti il suo supporto alle operazioni di restauro  alla chiesa  di San Gennaro, la chiesa monumentale dedicata alla gente che abitava nel parco di Capodimonte, la cui costruzione fu ordinata da Carlo di Borbone Re di Napoli nel 1745.
Nel frattempo, Calatrava è già impegnato per una mostra da realizzarsi nella Chiesa di San Gennaro che esporrà i lavori su porcellana realizzati da lui stesso. 
Sarà una sperimentazione alla lavorazione su porcellana di Capodimonte utilizzando forni storici di Caselli e i preziosi manufatti saranno  donati al Museo di Capodimonte



Progettazione e Realizzazione 


L'esposizione è stata ideata dallo Studio Calatrava e realizzata in collaborazione con lo studio di progettazione ing. Vito Avino e il funzionario architetto del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Renata Marmo
Fondamentale l'apporto dei partner tecnici: Tessuti d'arte Annamaria Alois di San Leucio (Caserta), Ance-Aies Salerno, Cimolai Spa, FioreLegno srl, Ferrara Costruzioni, iGuzzini illuminazione Spa, Antonio Perotti Design, Gesac-Aeroporto internazionale di Napoli e la  rivista AD per la media-partnership. 
L'esposizione si è avvalsa della collaborazione dell'associazione Amici di Capodimonte onlus e dell' Istituto ad indirizzo raro Caselli-DeSanctis / Real Fabbrica di Capodimonte.






BIOGRAFIA
Santiago Calatrava è nato nel 1951 a Benimànet, poco distante dalla città di Valencia, in Spagna, e all’età di soli otto anni ha iniziato gli studi di disegno e pittura presso la Scuola delle Arti e dei Mestieri della sua città. Nel 1968 si iscrive al Politecnico dell’Università di Valencia dove, dopo essersi laureato in architettura, si specializza in urbanistica. Nel 1979 consegue il dottorato di ricerca in ingegneria civile presso l’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia di Zurigo, dove conosce la futura moglie Robertina, madre dei suoi quattro figli.
Nel 1981 apre il suo primo studio a Zurigo, e due anni dopo vince il concorso per la progettazione della ferrovia svizzera di Stadelhofen. Nel 1984 si aggiudica la progettazione del Ponte Bac de Roda, commissionato in occasione dei Giochi Olimpici di Barcellona e da allora inizia ad essere riconosciuto a livello internazionale come progettista di ponti. Nel 1991 Calatrava conquista il primo posto nella competizione indetta per il completamento della Cattedrale di San Giovanni il Divino nella città di New York. Nel 1992 realizza il ponte dell'Alamillo sul fiume Guadalquivir a Siviglia in occasione dell’Expo e, nello stesso anno, la Torre delle Comunicazioni di Montjuic a Barcellona. Altri importanti progetti realizzati dall’artista spagnolo riguardano la stazione francese di Lyon-Saint-Exupéry (1989-1994), la Città delle Arti e delle Scienze di Valencia, l’acclamata espansione del Milwaukee Art Museum (MAM) di Wisconsin, negli Stati Uniti d’America (2001), l’Auditorium di Tenerife a Santa Cruz, nelle Isole Canarie (2003), il Centro Atletico Olimpico di Atene, in Grecia (2004), e il grattacielo residenziale Turning Torso di Malmö, in Svezia (2005).
Calatrava ha inoltre progettato il nuovo World Trade Center Transportation Hub, conosciuto come Oculus, inaugurato nel 2016 nel sito del Ground Zero di New York, simbolo di rinascita della città dopo l'attentato terroristico del 2001 alle Torri Gemelle e a poca distanza anche la chiesa ortodossa di San Nicola. 
In Italia, Calatrava ha realizzato il porto di Marina d’Arechi a Salerno (2012), il Ponte della Costituzione, il quarto che attraversa il Canal Grande di Venezia (1999-2008), la stazione di Reggio Emilia Mediopadana (2002-2014), i cosiddetti “Tre Ponti” di Reggio Emilia (2002-2007), e il Ponte San Francesco di Paola nella città di Cosenza (2002-2018). 
Nel febbraio 2005 gli viene assegnata la medaglia d’oro dall'American Institute of Architects (AIA) e, nello stesso anno, gli viene dedicata una mostra personale al Metropolitan Museum of Art di New York. Altre mostre personali dedicate all’architetto spagnolo sono state realizzate al Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo (2012) e ai Musei Vaticani (2013). 
Nel 2011 Papa Benedetto XVI lo nomina consultore del Pontificio Consiglio della Cultura e nel 2019 diventa   membro   della   Pontificia   Accademia   dei   Virtuosi   del   Pantheon  su   nomina   di   Papa Francesco. 


INFORMAZIONI
- MUSEO E REAL BOSCO DI CAPODIMONTE
Accoglienza e informazioni
081 7499130
(tutti i giorni 10.00-18.00 tranne il mercoledì giorno di chiusura del museo
Centralino
081 7499111
Prenotazioni, visite guidate e acquisti online
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+39 06 399 67 050 (dai cellulari e dall’estero)
(Dal lunedì al venerdì 9.00-17.00. Sabato 9.00-14.00)

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