Tracce di Leonardo a Capodimonte: la conferenza al PAN Palazzo Arti Napoli


Si svolgerà domani,  3 dicembre 2019 alle ore 17, nella  Sala De Stefano del Palazzo delle Arti di Napoli  la Conferenza sulle Tracce di Leonardo a Capodimonte  con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli
Relatore sarà l’avvocato Giovanni Barca.   

L’iniziativa, organizzata al P.A.N.,  riprende in aggiornamento ed integrazione la Conferenza già patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli e col sostegno degli Amici dei Musei di Napoli, svoltasi al Maschio Angioino il 2 aprile 2016 sulla questione attributiva del dipinto del Museo di Capodimonte denominato “Ritratto di Luca Pacioli”

Il successivo riscontro, emerso dalle carte del Codice Atlantico  presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano,  di studi, disegni e dell’uso della cosiddetta “camera oscura”, definita da Leonardo “oculus artificialis”, contribuisce a definire ulteriormente ed a confermare al Genio fiorentino le immagini del dipinto che all’interno del poliedro di cristallo esplicitano una evidente rappresentazione della pratica delle proiezioni di immagini in camera oscura, tecnica estranea a pittori coevi. 

Nella ricorrenza dell’anno delle celebrazioni del Cinquecentenario di Leonardo, prossimo alla conclusione, la ripresa e proiezione si pone come riflessione e stimolo di indagine sul dipinto per la effettuazione di una specialistica perizia tecnica pittorica, già in esame ma ancora non decisa dai competenti Ministero dei Beni Culturali e Museo di Capodimonte, nonostante il parere di validità degli elementi storici, circostanziali e tematici con ritenuta necessità dell’indagine peritale pittorica espressi dal professor Pietro  Marani, eminente leonardista e componente del Comitato Ministeriale per le celebrazioni del Cinquecentenario.

La potenza suggestiva e misteriosa dell’ampio scenario dell’opera, divenuta famosa nel Mondo, non si limita ad un semplice ritratto celebrativo e non è ascrivibile ad un mero pittore ritrattista, ma implica una più ampia  celebrazione della Scienza, secondo criteri matematici e geometrici, attraverso la descrizione di un evento storico, la presentazione del trattato “De divina proportione”, eseguito nella collaborazione tra il monaco matematico Luca Pacioli e Leonardo da Vinci. 

Il dipinto va riconsiderato, più che un elogiativo ritratto, come vero e proprio geniale “manifesto” del momento evolutivo storico dell’insorgere del cosiddetto  “spirito scientifico rinascimentale”.

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