Dovranno essere inviati entro il 9 marzo i materiali per partecipare alla prima edizione del Video Essay Film Festival (VEFF), una delle principali novità di #CinemaalMAXXI 2020 che quest’anno si svolgerà fino a domenica 29 marzo.
Come spiegato dagli organizzatori, Il VEFF – organizzato dal Dipartimento di Storia, Antropologia, Religioni, Arte, Spettacolo (SARAS) della Sapienza Università di Roma, Fondazione Cinema per Roma e MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo – intende promuovere uno dei generi più frequentati on line, una nuova forma di critica e riflessione sull’audiovisivo svolta attraverso le immagini e, anzitutto, il montaggio.
Il concorso, curato da Andrea Minuz e Mario Sesti, è rivolto a tutti gli studenti universitari delle accademie e delle scuole di cinema nazionali e internazionali.
I partecipanti potranno proporre un saggio critico (su un autore, un tema, un genere) approfondendo tematiche legate al cinema e alla serialità televisiva contemporanea, focalizzando l’attenzione sul rapporto tra i media e le arti, ma anche scegliendo forme più ludico-sperimentali come re-cut trailer, sweded trailer e mash up.
Il prodotto audiovisivo non dovrà comunque superare il limite massimo di quindici minuti, titoli di testa e di coda inclusi.
Il materiale inviato sarà valutato da una giuria presieduta da Laura Delli Colli, presidente della Fondazione Cinema per Roma, e composta da critici, professionisti appartenenti al mondo del cinema, della tv e del web e docenti universitari, che sceglierà i cinque migliori prodotti audiovisivi che saranno infine proiettati nell’ambito del Video Essay Film Festival presso il MAXXI.
Gli autori dei cinque video essay selezionati riceveranno in omaggio l’accredito della prossima edizione della Festa del Cinema di Roma, mentre il vincitore avrà in aggiunta l’abbonamento annuale per il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo.
COME PARTECIPARE
Per leggere il regolamento e partecipare al concorso:
I materiali dovranno essere caricati entro e non oltre lunedì 9 marzo.
Foto di Guido Silipo da Pixabay
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