“Cyber scuola”, nonni a lezione di tecnologia dai nipoti



Superare il digital divide generazionale e accompagnare per mano i nonni nel mondo della tecnologia. Così alcuni studenti liceali diventeranno maestri d’eccezione di allievi senior.

“Cyber scuola per nonni” è il progetto nato su iniziativa di Elena Rolandi, laureata in Psicologia all’Università di Milano-Bicocca, e selezionato nell’ambito di Biunicrowd, il programma di finanza alternativa dell’Ateneo, promosso per consentire a studenti, ex studenti, docenti, ricercatori e dipendenti di realizzare progetti innovativi e idee imprenditoriali attraverso campagne di raccolta fondi su Produzioni dal basso, prima piattaforma di crowdfunding e social innovation.

L’obiettivo di raccolta è di 10mila euro. I fondi saranno interamente destinati alla formazione degli studenti del Liceo delle Scienze Umane dell’Istituto d’Istruzione Superiore Bachelet di Abbiategrasso affinché diventino tutor tecnologici e all’acquisto di tablet da donare agli allievi senior privi di strumenti digitali. Circa 100 nonni saranno raggiunti con percorsi formativi personalizzati.

Il corso per gli allievi delle quattro classi del Liceo di Abbiategrasso sarà tenuto da Elena Rolandi, psicologa esperta di invecchiamento. Saranno poi gli studenti a trasmettere ai propri nonni tutte le conoscenze necessarie all’uso degli strumenti digitali, diventando così protagonisti, partecipi e responsabili di un processo di inclusione sociale. Non importa quale sia il livello di partenza, tutti possono imparare. Si tratta di un percorso educativo non solo per i nonni, ma anche per i ragazzi, che verranno formati sulle competenze relazionali, comunicative e pedagogiche per il loro ruolo di tutor digitali.

«La nostra è una vera e propria sfida – afferma Elena Rolandi - vogliamo far appassionare alla tecnologia anche il nonno più resistente, favorendo così la partecipazione attiva e piena alla società di oggi e del futuro. L’aspetto innovativo di questo progetto sta anche nel fatto che per la prima volta un corso di alfabetizzazione digitale per allievi senior viene mediato completamente e autonomamente dai ragazzi».

“Cyber scuola per nonni” è frutto della sinergia tra il mondo della ricerca e quello della scuola. La Fondazione Golgi Cenci di Abbiategrasso è il ponte di collegamento tra le due realtà, che si occupa di ricerche su invecchiamento e demenza ed è un punto di osservazione privilegiato sui bisogni delle persone anziane e della comunità.           

A completare il “cyber team” ci sono: Mauro Colombo, geriatra e esperto di gerotecnologia, la disciplina che prepara tecnologie ed ambienti per favorire una vita indipendente e la partecipazione sociale delle persone anziane; Emanuela Sala, professoressa presso il dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Milano Bicocca, Sara Mazzetto, docente di Scienze Umane presso l’Istituto d’Istruzione Superiore (IIS) Bachelet di Abbiategrasso e Alexia Scimè, docente di Arte presso lo stesso istituto che supporteranno l’inserimento del progetto all’interno dell’attività didattica.

Il progetto ha ottenuto il sostegno dalla Fondazione Comunitaria del Ticino Olona, le cui attività hanno lo scopo di aggregare ed erogare risorse per la realizzazione di progetti significativi per lo sviluppo del territorio e, allo stesso tempo, fornire servizi per agevolare la crescita del Terzo Settore. Il cofinanziamento scatterà nel momento in cui la campagna raggiungerà almeno metà dell’obiettivo.

«È proprio una bella cosa questa inversione di ruoli: i giovani insegnano e gli anziani imparano – ha affermato con soddisfazione Salvatore Forte, presidente della Fondazione Ticino Olona -. Il processo d’insegnamento e apprendimento però non è mai univoco: chi insegna apprende qualcosa da chi impara e quest’ultimo insegna qualcos’altro al primo; si crea così un circolo virtuoso che permetterà a giovani e anziani di crescere e di valorizzarsi a vicenda. Si lavora per affrontare al meglio il futuro e il futuro è di tutti, giovani e anziani. Solidarietà, rispetto per l’altro, amore per la propria comunità sono le caratteristiche per le quali la Fondazione non poteva non esserci. Grazie agli organizzatori. Seguiremo l’iniziativa con attenzione e simpatia».


Foto di rupert B

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