Libro | A Palazzo Moroni il geografo Mauro Varotto descrive l’Italia del futuro



Come ormai tutti purtroppo sappiamo, l’impatto dell’umanità sul pianeta sta producendo effetti devastanti. La realtà geografica che identifichiamo con l’Italia è stata nei millenni estremamente mobile per ragioni tettoniche, morfogenetiche, climatiche, ma in ultimo anche antropiche e possiamo dunque affermare, con rigore scientifico, che Homo sapiens sta contribuendo a cambiare il clima e pertanto anche la conformazione della superficie terrestre: non è un fenomeno recente, ma non era mai accaduto in tempi così rapidi e con conseguenze così vaste.

Considerata questa inedita accelerazione, non possiamo fare a meno di chiederci: come muterà l’aspetto del mondo nel futuro prossimo? Quale sarà la geografia  della nostra regione e della nostra città se tutto continuerà ad andare per il verso sbagliato e non attueremo le giuste misure per evitare la fusione dei ghiacci perenni e l’innalzamento del livello dei mari?

A queste domande hanno risposto il filosofo ed evoluzionista Telmo Pievani e il geografo Mauro Varotto, docenti dell’Università di Padova, nel libro “Viaggio nell’Italia dell’Antropocene. La geografia visionaria del nostro futuro” che Varotto illustrerà nell’incontro di martedì 18 gennaio alleore 18.00 nella Sala Anziani di Palazzo Moroni (Via del Municipio, 1 – Padova).

Mille anni esatti dopo Goethe, un giovane gentiluomo del nord Europa ripercorre il Grand Tour nell’Italia dell’Antropocene e trova una penisola molto diversa da quella visitata dal poeta: città sommerse, altre trasferite su palafitte,migrazioni verso metropoli montane, ghiacciai scomparsi da tempo, meridione desertificato e isole immerse in un mare tropicale. 

Questo nasce dalla fusione di linguaggi diversi: quello cartografico, quello geografico e, appunto, quello della narrazione picaresca e fantasiosa. Per immaginare non come sarà l’Italia tra alcuni secoli, ma come sta già iniziando a diventare a causa del riscaldamento climatico e dell’incuria verso il territorio.

«Il volume prende ispirazione da una carta dell’Italia nell’età quaternaria di Bruno Castiglioni conservata al Museo di Geografia dell'Università di Padova. Mi piace pensare – spiega Varotto che dal 2021 è delegato della Rettrice ai Musei e Collezioni dell'Università di Padova – che in questo modo quella carta realizzata negli anni Quaranta, e con essa il patrimonio geografico museale,  tornioggi a vivere e a svolgere quel ruolo scientifico e insieme civile che fu di Castiglioni e a cui èchiamata l’università italiana».

 

L’incontro è organizzato dalla Delegazione FAI di Padova.


Informazioni e prenotazione (obbligatoria) al link:

https://faiprenotazioni.fondoambiente.it/evento/viaggio-nella-padova-subacquea-dell-antropoceneuna-geografia-visionaria-del-nostro-futuro-14026/

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