L’archivio storico della Casa Editrice Ulrico Hoepli al Centro Apice dell’Università degli Studi di Milano



L’archivio storico della Casa Editrice Ulrico Hoepli è custodito presso iCentro Apice dell’Università degli Studi di Milano

Oltre seicento buste, per un totale di quasi ottanta metri lineari, che conservano documenti e testimonianze che vanno dalla fine dell’Ottocento agli anni Settanta del Novecento. Si tratta di un’acquisizione di straordinaria importanza, non solo perché costituisce un raro caso di casa editrice vivente la cui memoria storica sarà a disposizione delle studiose e degli studiosi in un luogo ideale per la ricerca, ma anche perché il fondo consente di ripercorrere l’evoluzione della casa editrice stessa, passando attraverso gli autori di una vasta gamma di letteratura scientifica e tecnica, spesso massime autorità in materia.

Da un punto di vista cronologico l’archivio Hoepli ad Apice si divide in due parti: la prima risale alla fine dell’Ottocento e arriva agli anni 1942-43, un momento critico per la casa editrice che subì forti rallentamenti causati dagli eventi bellici, in particolare a seguito dei bombardamenti che ne distrussero il magazzino; la seconda copre il periodo dell’immediato dopoguerra fino agli anni Settanta del secolo scorso.

I documenti sono suddivisi in tre serie principali: l’Archivio Autori, la Corrispondenza di Direzione, i Materiali di Lavorazione della rivista “Sapere”, il più antico periodico di divulgazione scientifica italiana. A queste si aggiungono “serie minori”, quali quelle relative alle Enciclopedie Hoepli e ai pochi documenti relativi all’amministrazione.

“La donazione dell’archivio Hoepli rappresenta per la nostra Università un’eredità di incredibile valore”, ha commenta Elio Franzini, rettore della Statale di Milano. “L’archivio potrà essere a disposizione di tutti gli interessati e non solo degli studiosi della Statale, in un’ottica di apertura del sapere alla città, un impegno che, da sempre, contraddistingue il nostro Ateneo. Questa eccezionale memoria storica e artistica sarà valorizzata, ancor di più, dalla prossima collocazione del Centro Apice nel Campus dell’ateneo a Città Studi, consolidando il legame del Centro con il nostro polo universitario che, a eccezione dei Dipartimenti di Informatica e Matematica, avrà una rinnovata vocazione umanistica, con il trasferimento delle discipline scientifiche a MIND”.

“L’arrivo ad Apice dell’archivio Hoepli rappresenta, per il Centro, un arricchimento straordinario per il ruolo che la casa editrice ha avuto nella divulgazione scientifica e tecnica, accompagnando con i suoi “manuali” gli anni cruciali dell’industrializzazione italiana e costruendo, sin dal 1870, anno della fondazione, legami forti con tutte le istituzioni culturali milanesi”, ha affermto Lodovica Braida, presidente del Centro Apice. “L’archivio Hoepli potrà diventare un laboratorio vivo per nuovi progetti, in qualche modo continuando le ricerche avviate da Enrico Decleva, studioso di Hoepli e fondatore del centro Apice”.

“Siamo a conoscenza dell’attività di Apice fin dall’inizio della sua storia”, ha detto Giovanni Hoepli, presidente della casa editrice. “Molti editori amici lo hanno scelto per custodire il proprio archivio. Così, quando si è posto il problema di scegliere a chi affidare le nostre carte, la scelta è stata semplice. Inoltre ci fa piacere che la sede di Apice sia a Milano e che rappresenti un’istituzione milanese, perché è qui che lavoriamo da oltre 150 anni”.

Nel vastissimo patrimonio conservato nell’archivio, particolare rilevanza assume la serie degli Autori, che raccoglie i materiali di composizione dei volumi Hoepli, corrispondenza, preventivi, appunti, elenchi di destinatari e richieste di invii copie, rendiconti dei volumi a magazzino e di quelli venduti, rassegne stampa, pagine di bozze e di illustrazioni e prove di copertina. Tra gli oltre 1700 nomi, di cui circa 200 stranieri e una settantina di autrici donne, spiccano quelli dello storico dell’arte Adolfo Venturi, curatore della monumentale Storia dell'arte italiana in venticinque volumi (1901- 40), del critico letterario Michele Scherillo, che fu portavoce di Hoepli nelle occasioni importanti, dei linguista Alfredo Panzini, Bruno Migliorini e Alfredo Schiaffini, dell’ingegnere Pier Luigi Nervi, della scrittrice e consulente Anna Vertua Gentile e del geologo Ardito Desio, per citarne solo alcuni. 

Sia per i generi di opere pubblicate, sia per il forte legame con la cultura mitteleuropea, che Ulrico Hoepli tenne saldo fin dagli anni della fondazione della sua casa editrice, emerge preponderante la presenza di traduzioni.

Si apre dunque per i ricercatori un vastissimo campo di ricerca, per molti versi completamente ancora da esplorare. L’archivio storico della Casa Editrice Ulrico Hoepli sarà infatti a breve consultabile dagli studiosi.


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