A Rovigo, Palazzo Roncale la mostra “Il Conte e il Cardinale. La collezione Silvestri”

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Si è inaugurata oggi, a Palazzo Roncale di Rovigo,  e rimarrà aperta al pubblico fino al 10 marzo 2024 la mostra “Il Conte e il Cardinale. La collezione Silvestri”, che si propone di portare alla luce un’altra notevole storia del Polesine.  

In esposizione dipinti, libri rari, reperti archeologici, tesori materiali e culturali che hanno intrecciato la storia di questa famiglia con quella della città. Una collezione d’arte e libraria dall’inestimabile valore, illustra la storia di una delle famiglie più antiche e influenti del territorio.

Il rapporto del casato Silvestri con Rovigo è infatti antichissimo, iniziato fin dal Duecento ai tempi del ducato Estense e proseguito con la Repubblica di Venezia. Una famiglia che si arricchì nel corso del medioevo con la raccolta di tasse e decime e che acquisì enormi proprietà durante il Rinascimento, ma che fu capace di restituire alla città ricchezza e benessere, prima di estinguersi nel corso dell’Ottocento con gli ultimi due eredi: il Cardinale Pietro ed il Conte Girolamo Silvestri. Storie di uomini di cultura, personalità che intrattennero relazioni con gli intellettuali dell’epoca, grandi collezionisti e accorti amministratori.

Rovigo fu “la sola piccola città veneta che sia stata sede di un vero museo d’antichità”, scrive lo storico e filosofo franco-polacco Krzysztof Pomian, e come tale attirò studiosi e visitatori da altre località italiane ed europee. Fautori di tanta ricchezza storica e culturale furono soprattutto Girolamo Silvestri, che mise assieme la biblioteca, Camillo Silvestri, che raccolse i reperti archeologici ed epigrafici e Rinaldo Silvestri per i dipinti.

Una raccolta di 40.000 tra documenti e volumi, conosciuta come Biblioteca Silvestriana, e custode di edizioni rare come la Bibbia istoriata padovana e il codice ebraico di Joseph Albo, il Sèfer ha-‘iqqarìm (il libro dei principi). Oltre 200 opere dalle tele trecentesche e quattrocentesche di Nicolò di Pietro e Quirizio da Murano, alle tele di Mazzoni, Nogari, Pittoni, Pietro Vecchia, Giambattista Piazzetta, Pietro Longhi, Fra Galgario…per citarne solo alcuni. E ancora monumenti lapidei e iscrizioni, la cosiddetta “tomba di Borsea”, i bronzetti e le ceramiche, i vetri e le lucerne.

Furono il Conte Girolamo Silvestri e il fratello Cardinale Pietro, di Carlo II e di Antonia Dottori Sanson di Padova, a destinare i loro tesori culturali all’Accademia dei Concordi, al Comune di Rovigo e al Seminario Vescovile. Nel 1858 venne donata la preziosissima biblioteca “Silvestriana” concessa ad “uso gratuito perpetuo e irrevocabile” all’ Accademia dei Concordi e alla Città di Rovigo. Nel 1877 alla morte dell’ultimo erede le collezioni d’arte e di archeologia dei Silvestri furono assegnate a metà tra il Seminario Vescovile e la medesima Accademia dei Concordi, insieme al Comune di Rovigo. Mentre al Comune di Padova invece venne donata la Casa di Francesco Petrarca ad Arquà; e i beni immobili in città e nel territorio alla Diocesi di Adria-Rovigo affinché, con essi, venissero finanziate opere sociali e soprattutto educative.


Fonte https://www.palazzoroncale.com/

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