A Napoli riapre al pubblico il Parco delle tombe di Virgilio e di Leopardi


 (di Milena Borsacchi) -  C'è un luogo che ricorda al mondo il legame profondo di  Virgilio e Leopardi a NapoliE' il Parco Vergiliano di Piedigrotta, sul versante orientale della collina di Posillipo e a pochi passi della stazione di Mergellina, dove mistero, storia e natura si fondono per dare vita ad un'espressione di suggestiva bellezza. 

Il sito d'interesse culturale torna ora alla città con un nuovo nome e, grazie ai fondi del PNRR, dopo essere essere  stato oggetto di un importante intervento di riqualificazione con il recupero del giardino romantico, dei monumenti e la realizzazione di un nuovo percorso di visita, restituendo armonia e leggibilità a uno degli spazi più evocativi della città. 

Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti il Ministro della Cultura Alessandro Giuliil Direttore generale Musei Massimo Osanna, l’Assessore alle Infrastrutture, Mobilità e Protezione Civile del Comune di Napoli Edoardo Cosenza – in rappresentanza del Sindaco Gaetano Manfredi – e la Dirigente delegata della Direzione regionale Musei nazionali Campania Luana Toniolo.

La lettura di versi di Virgilio e Leopardi, affidata rispettivamente alla scrittrice e drammaturga Valeria Parrella e all’attore e regista Gabriele Lavia hanno accompagnato il pubblico, circondato dalla magia tufacea della Crypta Neapolitana, a vivere con intensità la poesia dei due grandi letterati . 

La Storia

Per chi non lo conoscesse, il piccolo parco ospita monumenti rilevanti per la storia dell’area partenopea. La sua denominazione originaria  nasceva dall’attribuzione al poeta Publio Virgilio Marone (Andes, 70 a.C. – Brindisi, 19 a.C.) del sepolcro romano che è il  cuore simbolico del parco. Parliamo del mausoleo in opus reticulatum, risalente ai primi decenni dell’età imperiale, tradizionalmente attribuito al Cantore dell'Eneide. 



L’identificazione, benché non fondata su prove archeologiche, si consolidò nei secoli fino a diventare verità culturale condivisa, e fu ufficializzata nel 1930 dal Soprintendente Amedeo Maiuri, che curò la sistemazione del parco e lo aprì al pubblico. Fu proprio Maiuri a concepire questo luogo come un giardino romantico in cui potessero convivere la suggestione del paesaggio e dell’archeologia, la potenza della memoria e il decoro urbano.

Nel 1939, il sito accolse anche il mausoleo di Giacomo Leopardi, le cui spoglie furono traslate dalla chiesa di San Vitale a Fuorigrotta. Oggi i due grandi poeti sono ricordati con due epigrafi, apposte per l’occasione, che riportano versi tratti dalle loro opere, scelti per entrare in risonanza con lo spirito del luogo.

Ma il parco custodisce anche altri straordinari elementi: l’ingresso orientale della Crypta Neapolitana, spettacolare galleria scavata nella roccia in età augustea – probabilmente su progetto di Lucio Cocceio Aucto – per collegare Napoli con i Campi Flegrei, e un tratto dell’acquedotto, anch’esso di epoca augustea.


Fin dall’antichità, la figura di Virgilio fu oggetto di venerazione. Secondo Plinio il Giovane, già un secolo dopo la sua morte, Silio Italico si recava ogni anno a rendergli omaggio presso il suo sepolcro. Fu però solo a partire dal Medioevo che la tomba del poeta venne identificata nel monumento oggi conservato nel Parco, che divenne così meta di pellegrinaggio letterario. Petrarca vi si recò nel 1343, e la tradizione vuole che anche Boccaccio e Cino da Pistoia fecero lo stesso.

Aveva preso forma, peraltro, già almeno dal XII secolo, un’immagine leggendaria di Virgilio come mago e protettore di Napoli, come attesta la Cronaca di Partenope. Secondo una delle versioni più affascinanti, durante la conquista normanna le sue spoglie sarebbero state murate in segreto a Castel dell’Ovo, per evitarne la profanazione.

Il progetto di valorizzazione e accessibilità

L’intervento sul Parco ha incluso il restauro del verde storico, condotto secondo una rigorosa ricostruzione filologica ispirata al giardino romantico ottocentesco, e il restauro di tutti gli elementi monumentali presenti nel sito: dal mausoleo di Leopardi, al busto di Virgilio, fino all’edicola seicentesca eretta da don Pedro d’Aragona.


Il nuovo percorso di visita si articola in due itinerari, pensati per valorizzare la relazione profonda tra natura, storia e poesia che caratterizza questo luogo.


Il percorso botanico nasce da una riflessione sul paesaggio vegetale come strumento di narrazione poetica. Le essenze presenti nel giardino – alcune già radicate, altre introdotte per l’occasione – sono state selezionate per la loro connessione con l’immaginario virgiliano e leopardiano: dall’alloro, evocato nella Canzone ad Angelo Mai, al cipresso delle Ricordanze, fino alla ginestra, celebrata nell’omonimo componimento. La componente tattile del percorso botanico – sviluppata con il supporto scientifico del Servizio di Ateneo per le Attività di inclusione e Disabilità (SAAD) dell’Università Suor Orsola Benincasa nell’ambito della rete “Campania tra le Mani” – consente ai visitatori ipovedenti di riconoscere le diverse specie attraverso il tatto e la lettura semplificata.



Il percorso storico-archeologico conduce alla scoperta delle principali testimonianze monumentali del Parco: tra queste, il sepolcro in opus reticulatum tradizionalmente attribuito a Virgilio, il mausoleo di Leopardi – al quale è dedicata un’epigrafe con i versi finali della Canzone all’Italia –, un tratto dell’acquedotto augusteo e l’ingresso orientale della Crypta Neapolitana. Quest’ultima, peraltro, è oggi al centro di un importante progetto di valorizzazione e messa in sicurezza, che consentirà di restituire alla fruizione pubblica uno degli itinerari più affascinanti della topografia antica di Napoli.



Grazie all’inclusione nel più ampio progetto “Genius Loci”, dedicato al miglioramento dell’accessibilità culturale e sensoriale nei musei della Direzione regionale Musei nazionali Campania e anch’esso finanziato con fondi PNRR, entrambi i percorsi sono corredati da pannelli multilingue e strumenti digitali, tra cui un sistema di QR code e un tour immersivo 3D; quest’ultimo, realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” consente di esplorare virtualmente l’intero Parco, comprese le aree che, per ragioni strutturali, non sono oggi percorribili da tutti i tipi di pubblico. In questo modo, anche gli spazi più complessi da raggiungere diventano fruibili, offrendo un’esperienza completa e inclusiva. Il Digital Twin del sito, a cura di Marco Giglio e sviluppato, con in suoi contenuti di approfondimento, insieme all’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” e il Centro Nazionale Studi Leopardiani, permette un’esplorazione anche da remoto.

Un aspetto particolarmente significativo del progetto riguarda il coinvolgimento attivo della comunità. Grazie alla collaborazione con la Cooperativa sociale Il Tulipano Art Friendly, il parco diventa anche spazio di inclusione sociale, dove persone con disturbi dello spettro autistico parteciperanno alle attività di accoglienza e accompagnamento dei visitatori. Un gesto concreto che rafforza il valore di questo luogo come ambiente aperto e condiviso, dove l’esperienza di visita si trasforma in un’opportunità autentica di incontro, relazione e partecipazione.

Il progetto di riqualificazione del Parco è stato ideato dal Direttore generale Musei Massimo Osanna, insieme alla Direttrice delegata della Direzione regionale Musei nazionali Campania, Luana Toniolo, e coordinato da Carla Bagnulo, responsabile del Parco e RUP dell’intervento sul verde storico. La progettazione del paesaggio è stata curata dall’architetta Silvia Lacatena, in collaborazione con lo storico dei giardini Maurizio Bartolini. Il restauro lapideo è stato coordinato dall’Ufficio restauro della Direzione regionale Musei nazionali Campania, in particolare da Mery Moz e Maria Teresa Girfoglio, con il supporto di Annalisa Arcara, Rosaria Garofalo e Maria Paola Campeglia, mentre l’esecuzione dei lavori è stata affidata alla ditta Re.Am. srl.

Il Parco delle tombe di Virgilio e Leopardi sarà aperto al pubblico tutti i giorni della settimana, tranne il martedì, dalle ore 8:45 alle ore 14:45 (ultimo ingresso al pubblico ore 14:15)


L’ingresso è gratuito.



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