Land Code, il mosaico degli artisti Bianco-Valente per il Museo del Novecento a Castel Sant'Elmo



Il mosaico pompeiano nella versione contemporanea di  Bianco-Valente in Land Code a Castel Sant’Elmo nel Museo del Novecento a Napoli

Il progetto visivo prosegue la ricerca del duo artistico sugli aspetti legati alla percezione e si inserisce nella riflessione sulle testimonianze musive romane, in particolare su alcuni mosaici pavimentali delle antiche città di Pompei ed Ercolano raffiguranti geometrie ornamentali. 
Proprio alle suggestioni provenienti dall’osservazione di queste opere, Bianco-Valente hanno elaborato una reinterpretazione attraverso la lente specifica dei processi di percezione visiva che, dalla moltitudine di tessere in pietra, si coagula nella formulazione​ di una geometria astratta. Il processo di astrazione dal supporto materiale (la parete   e   il  mosaico)  a   quello  virtuale   del   nostro   sistema  neuronale   si accompagna al processo di traslazione di una tecnica antica entro un sistema linguistico contemporaneo.
 

La commissione dell’opera Land Code agli artisti Bianco-Valente rientra nella politica di acquisizioni di Castel Sant’Elmo e del Museo Novecento a Napoli, finalizzata ad aggiungere nuovi tasselli al racconto della produzione degli artisti attivi in città dagli inizi del ‘900 ad oggi, e  realizzato   dalla   Direzione   regionale   Musei   nazionali Campania per Castel Sant’Elmo con il sostegno del PAC2022-2023 - Piano per l’Arte Contemporanea. 

Il patrimonio del complesso monumentale è stato notevolmente incrementato con l’istituzione del museo nel 2010, che documenta l’arte in città dal 1910 al 1990, ma anche con le acquisizioni a seguito del concorso internazionale Un’Opera per il Castello – finanziato dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea con lo scopo di promuovere le ricerche dei giovani artisti attivi in Italia - e con installazioni  site-specific   realizzate da artisti affermati del panorama nazionale, e ad oggi espone oltre 200 opere. Dal 2003 Castel Sant’Elmo è parte di AMACI – Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani e inserito in RAAM – Ricerca Archivio AMACI Musei. 

Per documentare il processo creativo degli artisti e i lavori di realizzazione dell’opera   è   stata  realizzata  una   documentazione   audiovisiva  a   cura   di Pasquale   Napolitano,   che   accompagnerà   l’allestimento.   La   realizzazione dell’opera è stata eseguita da Fonderia Nolana Del Giudice.



BIO

Bianco-Valente (Giovanna Bianco e Pino Valente) indagano, con progetti e installazioni che coinvolgono comunità e architetture, le interazioni fra persone, eventi, luoghi. I loro lavori includono scultura, video, installazione, pratiche laboratoriali. Dal 2008 curano il progetto d’arte pubblica A Cielo Aperto. 
Presenti in numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero, hanno realizzato installazioni site-specific per istituzioni museali e spazi pubblici come MAXXI (Roma), MACBA (Barcellona), Madre (Napoli), Fabbrica798 (Pechino), Palazzo Strozzi (Firenze), Triennale di Milano, Urban Planning Exhibition Center (Shanghai), Museo Reina Sofia (Madrid), Palazzo delle Esposizioni (Roma), Museo Pecci (Prato), Kunsthaus di Amburgo, National Centre for Contemporary Arts (Mosca), Muzej Suvremene Umjetnosti, Zagabria (Croazia), e progetti in Libano (Becharre), 2013; Marocco (Voice Gallery, Marrakech), 2011; New York (ISP Whitney Museum/The Kitchen), 2014; Rio de Janeiro (Casa Italia-Olimpiadi Rio), 2016; Stoccolma (Istituto Italiano di Cultura), 2018; Amsterdam (Goethe- Institut Niederlande), 2019; Armenia (Ambasciata Italiana a Yerevan), 2019; Tirana (Harabel/Istituto Italiano di Cultura), 2020. Partecipano a Bienal del Fin del Mundo 2015 (Argentina) e 2nd Xinjiang International Art Biennale 2014 (Cina). “Terra di me” è evento collaterale di Manifesta 12 (Palermo 2018). “Per fare un tavolo. Arte e territorio” è al Padiglione Italia, Biennale di Venezia Architettura 2021.

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