Un'opera di Ezio De Felice nella collezione permanente del Museo del Novecento a Napoli e una mostra per ricordare l'artista e architetto napoletano a Castel Sant'Elmo


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 (1948)
, un olio su tela di Ezio De Feliceentra nella collezione permanente del museo Novecento a Napoli, tra i Luoghi del Contemporaneo del Ministero della Cultura  a Castel Sant’ElmoNel dipinto “la materia pittorica si distribuisce in ampie campiture grigie, da cui emergono colori vibranti – blu, rosso e giallo – che anticipano le ricerche che avrebbero guidato alcuni dei suoi contemporanei verso l'Informale”.
Non solo un gesto simbolico, ma  il pieno riconoscimento del valore dell’artista napoletano nell’ambito della cultura figurativa del secolo scorso, che documenta la precoce adesione di De Felice alla pittura astratta, in una Napoli del dopoguerra ancora segnata dalle ferite del conflitto ma già animata da forti fermenti intellettuali. 


La donazione si realizza insieme  alla mostra 
"Ezio De Felice. Oltre l’architetto"  nella  Chiesa di Sant’Erasmo a Castel Sant’Elmo, inaugurata oggi e che rimarrà aperta al pubblico fino al 6 luglio 2025

Per la Fondazione Ezio De Felice, nata per volontà di Eirene Sbriziolo, con l’obiettivo di valorizzare l’eredità culturale e progettuale di De Felice, è anche il modo più significativo di festeggiare il ventennale dalla sua istituzione, avvenuta nel 2005 nello  spazio architettonico di ineguagliabile bellezza di Palazzo Donn'Anna. 


Frutto della collaborazione tra i Musei nazionali del Vomero, diretti da Luigi Gallo, e la Fondazione Ezio De Felice, presieduta da Marina Colonna, l’esposizione è a cura di Claudia Borrelli, Roberto Fedele e Antonietta Manco e vuole celebrare una delle personalità più complesse e visionarie della cultura napoletana del Novecento. 

Ezio De Felice è stato infatti architetto, museografo, artista, collezionista, e ha attraversato con rigore critico e sensibilità sperimentale le stagioni dell’arte e dell’architettura del secolo scorso, lasciando un’impronta profonda e riconoscibile nel panorama nazionale.


All'inaugurazione erano presenti  Luigi Gallo, Direttore ad interim dei Musei nazionali del Vomero, Marina Colonna, Presidente Fondazione Ezio De Felice, Angela Tecce, Presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporaneeClaudia Borrelli, Funzionario referente Castel Sant’Elmo-museo Novecento a Napoli, Antonietta Manco, Funzionario referente Ufficio tecnico Direzione regionale Musei nazionali Campania, Roberto Fedele, Fondazione Ezio De Felice.

 

 

Luigi Gallo

“L’acquisizione di un’opera pittorica di Ezio De Felice nel museo Novecento a Napoli rappresenta un ulteriore passo nel percorso di valorizzazione della produzione artistica della città nel secolo scorso e si inserisce nel contesto di un dialogo tra le diverse espressioni creative che hanno caratterizzato il Novecento napoletano – ha dichiarato Luigi Gallo, Direttore ad interim dei Musei nazionali del Vomero – Si consolida, così, il ricordo dell’architetto nei costituendi Musei nazionali del Vomero, dopo la donazione nel 1994 di Ezio De Felice e di sua moglie Eirene Sbriziolo della collezione di oggetti e galanterie in tartaruga al Museo Duca di Martina. L’opera che acquisiremo si inserisce in un progetto espositivo che vuole essere un omaggio alla sua capacità di unire arte, design e collezionismo, offrendo al pubblico un’occasione unica di esplorare un aspetto meno conosciuto della sua creatività.”

 

“Ezio De Felice a giusta ragione entra nel museo Novecento a Napoli, una speciale iniziativa che celebra i venti anni della costituzione della Fondazione De Felice che ho l’onore di presiedere. – ha sottolineato Marina Colonna, Presidente della Fondazione De Felice – È per me fonte di grande soddisfazione che un suo dipinto entri a far parte della collezione permanente del Museo dedicato alla vicenda artistica napoletana del Novecento, spostandosi dal mare di Posillipo di Palazzo Donn’Anna alla sommità della collina vomerese. E che una mostra richiami l’attenzione dei visitatori sulle tante forme espressive, dense di significato, dell’arte di Ezio De Felice, degno autore di esperienze di creatività, multiformi e multitematiche, che ne hanno fatto un protagonista della storia dell’arte e della architettura a Napoli nel secolo passato.”

 




Il Percorso Espositivo  


Le opere in mostra rivelano come per De Felice l’atto creativo fosse sempre un atto conoscitivo, un’indagine sul mondo, sul paesaggio, sull’uomo. Gli spazi della Chiesa di Sant’Erasmo accolgono 15 grandi sculture chiamate “legni” che circondano i quattro tavoli disegnati dallo stesso De Felice utilizzati, per l’occasione, come strutture portanti per ammirare le sue opere: una selezione dei celebri monotipi realizzati tra il 1947 e il 1975, i disegni, i progetti originali dei gioielli e le testimonianze dell’inarrestabile attività di poeta. Ancora, un angolo è dedicato ad alcune sculture ready made costruite con materiali naturali come il legno. Il percorso prosegue nell’adiacente Sacrestia con l’esposizione di un corpus significativo di circa 20 dipinti che offre uno sguardo sulla sua evoluzione artistica.

 


Accompagna la mostra il catalogo edito da artem che si apre con la presentazione di Massimo Osanna, Direttore Generale Musei, e raccoglie le introduzioni di Luana Toniolo, Direttrice ad interim Direzione regionale Musei nazionali Campania, Luigi Gallo, Direttore ad interim dei Musei nazionali del Vomero, Antonietta Manco, Funzionario referente Ufficio tecnico Direzione regionale Musei nazionali Campania, Marina Colonna, Presidente Fondazione Ezio De Felice. A seguire, i testi critici di Angela Tecce Presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, Claudia Borrelli, Funzionario referente Castel Sant’Elmo-museo Novecento a Napoli, e Roberto Fedele della Fondazione Ezio De Felice.



 

La ricerca visiva di De Felice si muove in equilibrio tra figurazione ed espressionismo, tra astrazione e tensione esistenziale, sempre ancorata a una visione architettonica dello spazio. De Felice fu interprete sensibile dei drammi e delle tensioni della sua epoca. I suoi primi lavori – come l’Autoritratto giovanile o i disegni del 1945 ispirati ai ricoveri antiaerei – sono testimonianze dolorose e intime dell’immediato dopoguerra.

Negli anni successivi, la sua ricerca si sposta progressivamente verso l’astrazione, mantenendo sempre un legame profondo con la memoria, l’architettura e la materia. Il suo lavoro riflette influenze che vanno dalla pittura nucleare alle prime sperimentazioni del Gruppo 58, cui partecipò attivamente nel 1959, in un’epoca in cui arte e impegno civile si intrecciavano fortemente.


Accanto all’attività artistica, De Felice sviluppò una straordinaria carriera di architetto e museografo, culminata con il progetto del Museo di Capodimonte, inaugurato nel 1957. Fu docente, studioso e promotore di un’idea di museo come spazio vivo di confronto e di conoscenza. Il suo studio al Palazzo Donn’Anna fu un vero laboratorio culturale, un centro pulsante di attività intellettuale, oggi sede della Fondazione Ezio De Felice. Le opere di Ezio De Felice sono permanentemente esposte nella sede della Fondazione a Palazzo Donn’Anna.

 


 

INFORMAZIONI 

 

Ezio De Felice. Oltre l’architetto

6 giugno – 6 luglio 2025

Castel Sant’Elmo, Chiesa di Sant’Erasmo,

Napoli, Via Tito Angelini, 22

 

Orari: tutti i giorni, tranne il martedì, 10:00 – 17:00 (ultimo ingresso ore 16:00)

Ingresso incluso nel biglietto di Castel Sant’Elmo

 

https://museicampania.cultura.gov.it/

 

https://www.fondazionedefelice.it/



(Le foto sono di Alessia Della Ragione)
- in apertura da sx Roberto Fedele, Claudia Borrelli, Marina Colonna, Angela Tecce

 

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