La grande Opera italiana risplende a Osaka: l’Orchestra dell’Opera di Roma e il direttore Ciampa conquistano il pubblico alla cerimonia ufficiale dell'Italian National Day

 


di Milena Borsacchi e Carla Coppola - L’Expo Hall “Shining Hat” di Osaka si è trasformata in un palcoscenico d’eccezione davanti ad un pubblico di oltre 3mila persone: l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, diretta dal Maestro Francesco Ivan Ciampa, ha celebrato il nostro Paese con un emozionante viaggio nella grande tradizione lirica. Un evento dal forte valore culturale e simbolico, capace di coniugare la maestosità del repertorio italiano con l’apertura internazionale offerta dall’Expo 2025.

Per il Lirico capitolino è in effetti un ritorno in Giappone avendo già rappresentato l’eccellenza musicale italiana presso il Padiglione Italia, lo scorso maggio, con gli artisti di “Fabbrica” Young Artist Program.  

Che cos’è il National Day dell’Italia

All’interno delle esposizioni universali, ogni Paese ha modo di condensare una serie di eventi ed in particolare di celebrare una giornata speciale, il National Day, per presentare al mondo la propria identità, i suoi valori e le sue eccellenze.

L’Italia ha avuto una settimana all’Expo di Osaka, che è iniziata il 7 settembre e a seguire si sono alternati eventi istituzionali, performance artistiche e iniziative culturali dedicate al nostro Paese. E il 12 settembre è stato il giorno in cui si è tenuta la cerimonia ufficiale all’Expo Hall “Shining Hat” con momenti solenni e interventi istituzionali.

Per l’Italia, non poteva che essere la grande Opera lirica, riconosciuta patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO, a incarnare questo messaggio universale. Una scelta che unisce tradizione e modernità, e che ha permesso di raccontare, attraverso la musica, il cuore della cultura italiana.



La Cultura come ponte tra le nazioni

Come tutte le grandi occasioni ufficiali sono intervenute le autorità del Giappone e dell'Italia, la principessa Nobuko Tomohito di Mikasa, il ministro della Cultura Alessandro Giul e il viceministro dell'Educazione,della Cultura Akamatsu Ken.

Madrina del Padiglione Italia, l'attrice e conduttrice Serena Autieri, che ha cantato l'inno di Mameli accompagnata dall'Orchestra.



Nel corso dell'intervento il ministro Giuli ha tenuto a riaffermare, in occasione della Giornata nazionale dell'Italia, ''il valore della cultura come ponte tra le nazioni", e l'importanza di Expo 2025 "In un tempo segnato da guerre, crisi e tensioni geopolitiche, come uno spazio per la comprensione reciproca, per progettare il futuro". Ha concluso poi la prima parte della giornata lo spettacolo della Scuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala. 


Il Teatro dell’Opera di Roma: una storia di prestigio

La Shining Hat, luogo iconico delle grandi celebrazioni della Expo, ha fatto registrare per due volte nella stessa giornata il tutto esaurito dimostrando che la cultura italiana, rappresentata in questi mesi in Giappone, ha la capacità e le realtà più rappresentative per portare ovunque la Bellezza.

Il teatro dell'Opera di Roma, fondato nel 1880  con il nome di  Teatro Costanzi, è infatti una delle istituzioni musicali più prestigiose a livello mondiale. In oltre un secolo di attività ha ospitato prime assolute, direttori leggendari e voci immortali, diventando un simbolo della vitalità culturale italiana. Oggi, sotto la guida del sovrintendente Francesco Giambrone, l’Opera di Roma rafforza il suo ruolo internazionale, tessendo legami profondi anche con il Giappone, Paese da sempre affascinato dalla lirica italiana.




Il concerto: voci, emozioni e un repertorio immortale

Sul podio, il direttore di fama internazionale  Francesco Ivan Ciampa ha guidato l’Orchestra con passione e precisione, regalando al pubblico un mosaico di capolavori che attraversano l’Ottocento italiano.

Protagonisti del concerto tre voci straordinarie: il soprano Anastasia Bartoli, erede di una grande tradizione vocale; il tenore Luciano Ganci, apprezzato per la potenza e l’eleganza della sua interpretazione; e il baritono Luca Micheletti, artista versatile e raffinato.

Il programma ha visto alcune delle pagine più amate del repertorio lirico Un percorso che ha mostrato l’ampiezza espressiva della grande musica italiana dalle atmosfere eroiche di Verdi al pathos intimista di Puccini, passando per il realismo di Leoncavallo.

L'apertura è stata con la Sinfonia dal Nabucco di Giuseppe Verdi, vibrante preludio che evoca  la forza e l’epica corale.

Con l’aria “Pietà, rispetto, amore” dal Macbeth, in cui Luca Micheletti ha restituito la drammaticità del personaggio di Macduff. 

La celebre “Vesti la giubba” da Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, icona del verismo che unisce teatralità e dolore umano, ha trovato nell'interpretazione di Luciano Ganci un'intensità commossa. 

Con la toccante “Vissi d’arte” da Tosca di Giacomo Puccini, Anastasia Bartoli ha superbamente restituito l'intensità della confessione struggente di un’artista che vive per la bellezza. Pura poesia orchestrale è stato l’Intermezzo da Pagliacci.  

Vivace la scena “In un coupé?” dalla Bohème, specchio della giovinezza bohémienne parigina che ha visto insieme  Ganci e Micheletti, impegnati   con l'orchestra  a tessere le emozioni e le sfumature timbriche pucciniane.

Nel duetto “Mario! Mario! Mario!” da Tosca, Bartoli e Ganci hanno costruito un duetto in cui si è vissuta la piena esaltazione dell'amore e della passione,  intrecciati a destini drammatici, dei due personaggi pucciniani .

Po l’Intermezzo da Manon Lescaut, la pagina sinfonica ha raggiunto punte di struggente lirismo stregando gli ascoltatori nell'esecuzione orchestrale.

Ed infine l’intenso “Odi tu come fremono cupi” da Un Ballo in Maschera, con Bartoli, Ganci e Micheletti che hanno creato un grande impatto emotivo, fondendosi perfettamente con l'orchestra nella liricità della musica verdiana sulla drammaticità delle passioni umane.

Il pubblico, al termine del programma, ha decretato con un lungo applauso il successo del concerto con ben tre bis che hanno fatto riportato in scena tutti i protagonisti: prima l'Intermezzo della Cavalleria Rusticana, ''O mio babbino caro'' da Gianni Schicchi.  Seconda chiamata ''Cortigiana vil razza dannata'' da Rigoletto... Terza chiamata ''Nessun Dorma'' da Turandot.. Brindisi della Traviata.

Uno spettacolo  in cui i cantanti e l'orchestra hanno dialogato in  perfetta sintonia grazie alla guida sicura del direttore  Ciampa, evidenzando la spiccata musicalità ed  empatia nel trasmettere  la sua illuminata visione musicale e  nel rendere ogni  partitura viva e coinvolgente per il pubblico. 


Una festa italiana di arte e amicizia

Queste giornate non sono state soltanto un momento alto di grande musica, ma una dichiarazione universale: l’opera italiana appartiene a tutti, perché parla direttamente al cuore dell’umanità.

In collaborazione con il Commissariato Generale per l’Italia a Expo Osaka 2025, l’evento ha rappresentato un momento di orgoglio nazionale e un invito al mondo intero a condividere un tesoro che è patrimonio comune.



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