La distance di Tiago Rodrigues inaugura la Stagione 2025/26 del Mercadante di Napoli

 



Mercoledì 22 ottobre la Stagione 2025/26 del Teatro Mercadante si apre con La Distance, importante debutto italiano firmato dal regista, drammaturgo e attuale direttore del Festival d’Avignone Tiago Rodrigues.

Siamo nel 2077, una parte della specie umana vive su Marte, mentre il resto continua a vivere – in condizioni sempre più precarie – sulla Terra. Un padre e una figlia, separati da circa 225 milioni di chilometri, cercano di mantenere una relazione a lunghissima distanza. Lo spettacolo seguirà una serie di telefonate interplanetarie tra un padre che vive sulla Terra e sua figlia che vive su Marte. Adama Diop interpreterà il padre, mentre Alison Dechamps sarà nel ruolo della figlia. La scenografia sarà costruita attorno a un palco rotante suddiviso in due spazi scenici distinti. Una metà del palco rappresenta la Terra e l’altra Marte. 

Come spiegato dagli organizzatori, il trattamento degli spazi scenici non sarà realistico, ma illustrerà simbolicamente le differenze tra i due pianeti e i contesti in cui vivono i personaggi. Con ciascuno dei due occupante una metà del palco, padre e figlia non potranno vedersi. Il pubblico potrà vederli alternativamente grazie alla rotazione del palco, che evocherà il moto ellittico dei pianeti, ispirando anche le luci e i suoni dello spettacolo. Forse questa impossibilità dei due interpreti di guardarsi negli occhi per tutta la durata porterà a un finale costruito su un unico, lungo, sguardo finale tra loro – ma è ancora troppo presto per dirlo. Dobbiamo lasciare che sia la scrittura a fare il suo lavoro!


La velocità di rotazione del palco varierà in diversi momenti dello spettacolo, accentuando le tensioni o sospendendo il tempo. Padre e figlia potranno parlare solo quando sono visibili al pubblico. Questo significa che la metrica e la durata del testo saranno in costante dialogo con la velocità della rotazione del palco, enfatizzando la dimensione musicale e ritmica di un testo che potrà contenere sia dialoghi crudi e realistici sia passaggi in cui il linguaggio si lascia sopraffare dal lirismo e dall’astrazione.

La creazione del paesaggio sonoro sarà particolarmente importante, poiché immaginata come una costante: legata alla comunicazione a distanza tra i personaggi, ma anche al moto perpetuo del palco. Allo stesso modo, l’illuminazione verrà sviluppata in stretto dialogo con l’idea di rotazione, in un’esplorazione visiva del concetto dei lati visibili e invisibili dei pianeti. Per quanto riguarda i costumi, l’elemento futuristico non sarà irrilevante, ma trattato in modo da evitare gli stereotipi, cercando di immaginare un abbigliamento per il 2077 che sia casual e quotidiano.


BIO

Il regista, drammaturgo, attore e produttore portoghese Tiago Rodrigues (Amadora, 1977) è uno dei protagonisti della scena teatrale europea contemporanea. Il suo linguaggio scenico intreccia realtà, memoria, invenzione, politica e poesia. Nel 2003 fonda a Lisbona, insieme a Magda Bizarro, la compagnia Mundo Perfeito, dopo un’esperienza formativa con la compagnia tg STAN, che segna profondamente il suo approccio collettivo e non gerarchico alla creazione artistica.

Con oltre trenta spettacoli portati in scena in più di venti paesi, Rodrigues si afferma come autore di un teatro vivo, attraversato dalle domande del presente e capace di coinvolgere pubblici diversi. Dal 2015 al 2021 è direttore artistico del Teatro Nacional D. Maria II, dove trasforma il teatro in un punto di riferimento per la scena nazionale e internazionale, promuovendo un modello culturale aperto e partecipativo.
Nel 2022 è nominato direttore del Festival d’Avignon, diventando il primo artista portoghese a guidare uno dei più importanti festival teatrali del mondo; il suo mandato, inizialmente in scadenza 2025, viene prolungato fino al 2030.
Parallelamente, continua a creare spettacoli su temi complessi e attuali, che ottengono riconoscimenti e tournée internazionali.
Nel 2020 debutta Catarina and the Beauty of Killing Fascists, un’opera provocatoria che indaga il rapporto tra ideologia e violenza attraverso una tragedia familiare ambientata in un Portogallo immaginario, ma inquietantemente plausibile. L’anno successivo dirige The Cherry Orchard, dal repertorio classico di Čechov, presentato al Festival d’Avignon: un canto d’addio alle certezze del passato.
Sempre nel 2021 crea Lovers’ Choir, un’opera delicata e profondamente umana che esplora l’intimità, la perdita e la resistenza dei legami affettivi. Particolare è anche Dans la mesure de l’impossible, spettacolo costruito a partire da interviste a operatori umanitari. Nel 2024 arriva Hécube, non Hécube, realizzato con la Comédie-Française, in cui Rodrigues rilegge il mito di Ecuba, in una potente riflessione sul dolore, la giustizia e la memoria femminile.
Nel 2025 firma No Yogurt for the Dead – Histoire(s) du Théâtre VI, un progetto profondamente personale che intreccia la memoria della malattia, la figura del padre con una riflessione sul senso del fare teatro. Nello stesso anno presenta al Festival d’Avignon La Distance, che fa il suo debutto italiano al Teatro di Napoli, sulla separazione geografica, emotiva, politica tra individui, familiari e comunità, in un futuro distopico e frammentato.
Per il suo lavoro, Rodrigues ha ricevuto il Prémio Pessoa (2019), la Medaglia al Merito Culturale del governo portoghese (2021) e il titolo di Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres della Repubblica Francese e dal 2023 è membro corrispondente dell’Academia das Ciências de Lisboa.


Commenti