Si apre domani la quattordicesima edizione di The Others Art Fair che si presenta con un titolo che è già un manifesto: “The future is here, right now!”. Un invito a immaginare un futuro che non va semplicemente atteso o osservato, ma abitato, attraversato e riscritto per mezzo delle proposte delle giovani gallerie e degli spazi non profit: realtà capaci di anticipare ciò che sarà — o potrebbe essere — il sistema dell’arte di domani, o almeno una sua possibile declinazione.
Ospitata per il secondo anno consecutivo negli spazi dell’ITCILO, il Centro Internazionale di Formazione dell’ILO (International Labour Organization) a Torino, normalmente accessibile solo con un permesso speciale, la fiera si terrà da domani al 2 novembre 2025 e coinvolgerà gallerie emergenti, spazi indipendenti e progetti transdisciplinari che daranno vita a installazioni inedite, performance coinvolgenti, sculture che riflettono sulla natura del tempo ed esperienze di rigenerazione collettiva.
Per quattro giorni, la Palazzina dell’ITCILO e le sue aree comuni (tra cui l’arena centrale ma anche gli spazi della caffetteria), diventeranno ancora una volta la cornice perfetta per riflettere sul valore del dialogo interculturale e sulla centralità del confronto, sia nella politica internazionale che nel sistema dell’arte contemporanea.
The Others Art Fair 2025 prosegue quindi in piena continuità con la linea intrapresa dal 2019 — sotto la direzione di Lorenzo Bruni — nel proporsi non solo come una fiera, ma come una vera e propria piattaforma di connessioni e alleanze, un ecosistema relazionale che mette al centro rigenerazione, simbiosi e l’immaginazione come atto collettivo.
«Fin dalla sua creazione nel 2010 – raccontano i fondatori Roberto Casiraghi e Paola Rampini – The Others si è distinta per essere una fiera senza compartimenti stagni: non esistono sezioni o divisioni di genere all’interno del percorso espositivo. Gallerie, spazi alternativi, artist-run spaces e progetti indipendenti convivono su un piano orizzontale, dove ciò che conta è la metodologia adottata dagli espositori, la loro capacità di creare un dialogo inclusivo tra le opere e i diversi pubblici che compongono o possono comporre il sistema dell’arte. Accogliendo le nuove urgenze che animano le ricerche dei giovani artisti, dal 2019, con Lorenzo Bruni, The Others ha dato spazio non solo alla creatività emergente, ma ha anche promosso il dialogo tra generazioni, invitando artisti affermati a confrontarsi con nuove produzioni in grado di innescare una riflessione più ampia».
Una visione che si è concretizzata in particolare nelle ultime tre edizioni grazie alla presenza di artisti internazionali invitati da spazi italiani, così come di gallerie e progetti provenienti dall’Europa dell’Est, dal Sud America e da altre aree del mondo. Un approccio, quest’ultimo, che è stato amplificato lo scorso anno — e lo sarà ancora di più questa edizione — dalla scelta di sviluppare la fiera all’interno degli spazi dell’ITCILO: un luogo che, per sua stessa natura, richiama e favorisce un orizzonte interculturale e transnazionale.
Le novità della XIV edizione
«In un’epoca di like e polarizzazioni lampo sui social – come dichiara il direttore artistico Lorenzo Bruni – The Others Art Fair propone, tra le altre, una domanda essenziale: qual è oggi, e quale sarà, il ruolo dell’immaginazione e della creatività nell’epoca di ChatGPT? Una risposta univoca in un mondo così globalizzato, e allo stesso tempo “localizzante”, è impossibile individuarla. L’unico approccio sensato è dunque quello di pensare in termini di costellazioni, come suggeriva già molti decenni fa Walter Benjamin?».
Questa riflessione è stata affrontata, analizzata e discussa ampiamente dal Board curatoriale e troverà in fiera spazio concreto anche grazie a cinque nuovi Focus presentati dai membri del board curatoriale, che metteranno in evidenza le ricerche di alcuni artisti – tra quelli proposti dagli espositori presenti in fiera – all’interno degli spazi comuni della sede.
I Focus sono: “Opere e interventi sonori”, individuati da Caterina Angelucci; “Rassegna di video d’arte”, selezionata da Carolina Ciuti; “Programma di performance”, coordinato da Lydia Pribisova; “Palinsesto di talk e incontri”, animato da Elisabetta Roncati; “Open Call e Premi”, coordinati da Lorenzo Bruni. Punti fondanti per far orientare il visitatore dentro un’esperienza fatta di livelli di fruizione differenti, che non impone una lettura univoca, ma lascia che ciascuno contribuisca a definire un percorso aperto e plurale.
Sperimentazione e creatività: due nuove open call
In questa edizione la parola non sarà affidata solo agli spazi espositivi, che rispondono con progetti site e time specific, ma anche ai giovani artisti/studenti delle Accademie di Belle Arti italiane e a coloro i quali realizzano una sperimentazione pura come la sound art, ma anche a chi rinnova l’informazione attraverso nuove forme. Nell’edizione 2025 sono state infatti proposte due nuove open call, pensate per ampliare la vocazione inclusiva di The Others e dare spazio a prospettive emergenti e alternative: Digital-Craft Journey AI (Video), una call per studenti di cinque Accademie di Belle Arti italiane (Torino, Milano, Bologna, Firenze e Catania), invitati a presentare un’opera video che esplori limiti e possibilità dell’intelligenza artificiale; “Risonanze Urbane” open call internazionale per un’opera sonora site-specific che indaghi il ruolo dello spazio urbano nell’epoca delle smart city e delle connessioni digitali. L’opera vincitrice sarà diffusa nel vano scale d’ingresso, trasformando l’accesso in una soglia “immersiva” tra città e fiera. Associazioni culturali e istituzioni attive nella sound art saranno coinvolte nella selezione e parteciperanno a una tavola rotonda dedicata alla sperimentazione sonora tra cui l’associazione Ram e l’Accademia di Belle Arti di Roma che assieme si sono impegnate nella promozione di questo tipo di medium/tema.
Il Board curatoriale 2025
Guidato anche quest’anno da Lorenzo Bruni, critico d’arte, curatore indipendente e docente di Culture Digitali all’Accademia di Belle Arti di Firenze, nonché direttore artistico della XIV edizione di The Others, il board curatoriale per il 2025 riflette le diverse anime, sfaccettature e sperimentazioni che la quattordicesima edizione intende accogliere e far dialogare.
Caterina Angelucci, vive a Milano e ha fondato nel 2021 la residenza per artisti Lido La Fortuna a Fano e nel 2023 ha pubblicato per Postmedia Books un libro sul ruolo delle residenze d’arte, mentre dal 2024 è redattrice di Artribune, dove cura, tra le altre cose, una rubrica dedicata agli spazi emergenti e non profit.
Carolina Ciuti, vive a Madrid e si occupa di sperimentazioni legate al video: ha diretto fino al 2022 la fiera LOOP a Barcellona e oggi dirige Exibart España (exibart.es) e collabora con il centro KBr Fundación MAPFRE sempre a Barcellona. Ha pubblicato con Mousse Publishing e RAM Editions.
Lýdia Pribišová, vive a Bratislava ed è stata curatrice del Padiglione Slovacco alla 60ª Biennale di Venezia nel 2024 e fa parte del team di Trenčín Capitale Europea della Cultura 2026. Dal 2020 al 2024 è stata curatrice alla Kunsthalle di Bratislava; dal 2006 è redattrice per Flash Art Czech & Slovak Edition e, dal 2015, ne è caporedattrice.
Elisabetta Roncati, vive a Milano e ha fondato nel 2018 Art Nomade Milan, un blog nato per recensire eventi con l’obiettivo di rendere l’arte accessibile a un pubblico più ampio, con particolare attenzione all’arte tessile, africana e islamica. È volto televisivo e radiofonico, creatrice di contenuti digitali per varie testate e autrice di libri, tra cui Arte Queer per Rizzoli uscito nel 2023.
Centro Internazionale di Formazione dell’ILO
Viale Maestri del Lavoro, 10 Torino
www.theothersartfair.com

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