Guggenheim Jeune e la Fucina degli Angeli: le grandi mostre del 2026 alla Collezione Peggy Guggenheim
La galleria londinese Guggenheim Jeune e la Fucina degli Angeli sono al centro del programma espositivo della Collezione Peggy Guggenheim, che nel corso del 2026 racconta due momenti storici del collezionismo della mecenate americana, in un costante dialogo con la collezione permanente. Dalla più grande mostra mai realizzata in ambito museale volta a celebrare la straordinaria avventura londinese di Peggy Guggenheim e della sua prima galleria, Guggenheim Jeune, in apertura il 25 aprile 2026, si passerà, in autunno, a un prezioso affondo volto a far luce sulla Fucina degli Angeli, sorprendente capitolo della storia del vetro artistico che ha visto il coinvolgimento di alcuni tra i maggiori protagonisti dell’arte del XX secolo, e della quale la stessa Peggy Guggenheim fu, in molti modi, “madrina”.
Con la chiusura, il 2 marzo 2026, dell’omaggio alle ceramiche di Lucio Fontana, ad aprire la nuova stagione espositiva del museo veneziano sarà Peggy Guggenheim a Londra. Nascita di una collezionista (25 aprile – 19 ottobre, 2026), a cura di Gražina Subelytė, Curator, Collezione Peggy Guggenheim, e Simon Grant, Guest Curator. L’esposizione intende approfondire un periodo cruciale che contribuì a definire Peggy Guggenheim come collezionista e mecenate, mettendo in evidenza la rete di influenze e amicizie – da Marcel Duchamp a Mary Reynolds a Samuel Beckett – che ne plasmarono la visione. Attiva a Londra dal gennaio del 1938 al giugno del 1939, Guggenheim Jeune fu un punto di riferimento per le avanguardie dell’epoca e ospitò oltre venti mostre, tra cui la prima personale a Londra di Vasily Kandinsky, una monografica dedicata a Jean Cocteau, la prima mostra collettiva nel Regno Unito dedicata al collage, e una mostra di scultura contemporanea che suscitò scandalo. Peggy Guggenheim a Londra. Nascita di una collezionista riunisce un centinaio di opere chiave, provenienti da importanti istituzioni internazionali e collezioni private, esposte in occasione di quelle mostre pionieristiche, oltre a lavori simili appartenenti allo stesso periodo, di artisti come Eileen Agar, Salvador Dalí, Barbara Hepworth, Vasily Kandinsky, Rita Kernn-Larsen, Piet Mondrian, Henry Moore, Cedric Morris, Sophie Taeuber-Arp e altri ancora. Non mancheranno nel percorso espositivo materiali d’archivio, a testimoniare un’epoca di intensa sperimentazione e fermento culturale, a ridosso dello scoppio della Seconda guerra mondiale. Dopo Venezia, la mostra si sposterà a Londra, alla Royal Academy of Arts, nell’autunno 2026, e nella primavera del 2027 al Guggenheim New York.
A novembre sarà poi la volta di Fucina degli Angeli. Peggy Guggenheim e il vetro artistico del Novecento (14 novembre 2026 – 29 marzo 2027), a cura di Cristina Beltrami, storica dell’arte. La mostra getta luce su una delle vicende più visionarie del vetro muranese nel secondo dopoguerra, ricostruendo la straordinaria avventura creativa della Fucina degli Angeli, avviata da Egidio Costantini a Murano negli anni Cinquanta. Attraverso oltre cento opere in vetro, disegni e documenti storici, l’esposizione ripercorre la storia della Fucina dagli esordi fino agli anni Novanta, evidenziando la collaborazione con alcuni tra i maggiori artisti del XX secolo, tra cui George Braque, Alexander Calder, Lucio Fontana, Fernand Léger, Pablo Picasso, e molti protagonisti della scena artistica giapponese dell’epoca. Decisivo fu il ruolo di Peggy Guggenheim, che sostenne Costantini nei momenti cruciali e contribuì all’espansione internazionale del progetto, facilitando contatti, committenze e il dialogo con il mercato statunitense. Il percorso espositivo metterà in relazione le opere in vetro con dipinti e sculture degli artisti che ruotarono intorno alla Fucina.

Commenti
Posta un commento