Presentata ieri a Roma nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura l’edizione 2025 del volume Minicifre della cultura con i dati statistici e gli indicatori sulle politiche culturali, sulla domanda e sull’offerta di cultura in Italia. Il progetto è promosso dal Ministero della Cultura e realizzato dal Dipartimento per le attività culturali e dalla Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali.
“‘Minicifre della cultura’ invita a riflettere su ciò che i dati rappresentano e, al tempo stesso, su ciò che resta ancora da indagare. Se da un lato il progetto svolge un ruolo determinante nel consolidare un sistema di raccolta e rilevazione dei dati interno al Ministero della Cultura, dall’altro ci pone la questione, conoscitiva ed etica, di come rapportarci con l’eredità più importante del mondo. Siamo una super-potenza culturale, è stato detto, ma questo da solo non è sufficiente. Se non vogliamo conseguenze della assurda condizione di super-potenza sottosviluppata, è necessario conoscere, in modo analitico e perspicuo la nostra realtà e le enormi potenzialità ancora inespresse. Senza questo presupposto non si dà né progetto, né senso autentico di Comunità”, lo ha dichiarato Alessandro Giuli, Ministro della Cultura, nel messaggio inviato alla presentazione del volume.
“Anche quest’anno la Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali ha affiancato il Ministero della Cultura nel progetto Minicifre della cultura, uno strumento che contribuisce a rendere leggibili e comparabili i dati di un settore in continua evoluzione. Con l’edizione 2025 abbiamo introdotto importanti novità, dall’attenzione alle imprese culturali e creative e al non profit, all’aggiornamento dei dati sulle Biennali del cinema, della danza e del teatro, al focus sul 5×1000 per il patrimonio culturale. Analizzare questi fenomeni attraverso i dati significa rafforzare la capacità di interpretare il presente e orientare le politiche future, accompagnando l’evoluzione del concetto stesso di cultura” ha dichiarato Onofrio Cutaia, Commissario straordinario della Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali.
Per Marco Puzoni, dirigente del Servizio I del Dipartimento per le attività culturali del Ministero della Cultura: “In una accezione ancora filosofica o, se vogliamo, addirittura religiosa, 'cifra' è il simbolo dell'irripetibilità: ogni fatto culturale è una "cifra" unica, un insieme di scelte ed esperienze non ripetibili. La cultura, ogni fatto di cultura, in quanto tale ha la sua cifra. Ed è come dire, specularmente, che la cultura è la cifra di ogni civiltà”.
In Italia le fonti di dati statistici sulla domanda e sull’offerta nel mondo culturale, sia a livello nazionale che regionale, sono numerose e qualificate. Minicifre della cultura riunisce questi dati in forma aggregata, così da fornire non solo informazioni di conoscenza generale, ma anche strumenti ed elementi interpretativi sulla domanda, l’offerta e le politiche culturali.
Il settore culturale è in crescita
4.416 musei, monumenti e aree archeologiche, di cui 2.870 pubblici
Secondo le rilevazioni del 2024, 34 persone su 100 hanno visitato musei o mostre almeno una volta nell’ultimo anno e 60.850.091 persone hanno visitato musei, monumenti e aree archeologiche statali. L’Italia conferma il primato per numero di siti inseriti nella Lista del patrimonio mondiale Unesco. Accanto a questi dati, sono illustrate le politiche pubbliche più recenti del Ministero della Cultura, riguardanti catalogazione, circolazione dei beni culturali e contrasto agli illeciti.
8.131 le biblioteche aperte al pubblico. Più di una per ogni comune italiano. 101 gli Archivi di Stato
In Italia ci sono 8.131 biblioteche aperte al pubblico, più di una per ogni comune italiano, in media 14 ogni 100.000 abitanti (anno 2022). I dati sulle biblioteche statali mostrano un aumento degli utenti (506.691 lettori nel 2024) e delle opere consultate. Il Ministero della Cultura sostiene il funzionamento delle biblioteche attraverso il Fondo per il diritto di prestito pubblico (3,3 milioni nel 2024), i Contributi alle biblioteche non statali aperte al pubblico (1.863.299 euro nel 2024) e i contributi alle Soprintendenze archivistiche e bibliografiche per la tutela dei beni librari (388.638 euro nel 2024). I 101 Archivi di Stato , e le loro 33 sezioni territoriali, sono diffusi su tutto il territorio e svolgono un ruolo centrale per la conservazione e consultazione dei fondi archivistici. Il Ministero della Cultura supporta la tutela, conservazione e l’informatizzazione degli archivi, tramite i fondi alle Soprintendenze archivistiche e bibliografiche per la tutela dei beni archivistici (574.319 euro nel 2024) e i contributi della Direzione generale archivi (1.751.000 euro nel 2024).
506 i luoghi del contemporaneo e 5.167 le architetture contemporanee dal 1945 ad oggi
Il panorama italiano dell’arte contemporanea, dell’architettura e del design è ampio e diversificato. I dati su offerta e domanda mostrano la vitalità dei luoghi espositivi permanenti e delle principali manifestazioni temporanee, insieme alla crescita del settore del design in termini di imprese, occupazione e valore aggiunto. Numerose istituzioni pubbliche e private promuovono il comparto, tra cui la Direzione generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, che sostiene produzione artistica, progetti di rigenerazione urbana e la valorizzazione degli artisti italiani anche all’estero. Il quadro conferma l’importanza del continuo sostegno pubblico per favorire lo sviluppo e la diffusione del patrimonio culturale contemporaneo.
82.400 i libri pubblicati nel 2024
Il mercato editoriale italiano sta attraversando cambiamenti significativi. I dati mostrano il calo del fatturato dell’editoria tradizionale e dell’industria di quotidiani e periodici, che registrano una riduzione di tiratura e diffusione. Con riferimento alle sole novità e nuove edizioni, nel 2024 il numero complessivo di libri pubblicati è di circa 82.400, di cui 13.238 auto-pubblicati. I dati sulla lettura sono incoraggianti: 73 persone su 100 hanno letto almeno un libro o un e-book o ascoltato un audiolibro nell’ultimo anno, con maggiore incidenza tra bambini, adolescenti e donne. A livello istituzionale, un ruolo centrale nelle politiche del settore è svolto dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio.
4.801 cinema attivi nel 2024. 218.529 spettacoli dal vivo nel 2024
Positivi i dati su produzione, pubblico e spesa per cinema e spettacoli dal vivo. Nel 2024 risultano attivi 4.801 cinema, con una forte concentrazione nel Centro-Nord: la sola Lombardia ospita il 18% delle sale. Sul fronte della produzione, nel 2023 sono stati realizzati 402 film italiani.
Anche lo spettacolo dal vivo mostra segnali positivi: nel 2024 si contano 218.529 spettacoli, che hanno coinvolto complessivamente 57,2 milioni di spettatori, in crescita rispetto ai 208.113 eventi del 2023, pur senza un pieno ritorno ai livelli pre-pandemici. Per il sostegno al settore, nel 2024 il Ministero della Cultura ha stanziato 447 milioni di euro attraverso il Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo, affiancati da ulteriori 12,3 milioni di euro provenienti da fondi extra FNSV.
363.202 gli iscritti ai corsi di laurea triennale, magistrale e a ciclo unico di area culturale, 1/5 di tutti gli iscritti a tutti i percorsi universitari
La formazione e il mercato del lavoro culturale in Italia mostrano segnali positivi. I percorsi di istruzione superiore nel settore registrano un aumento di studenti, diplomati e laureati, tanto che l’Italia è prima nell’UE per quota di iscritti. Lo Stato sostiene inoltre l’educazione al patrimonio attraverso iniziative come il Piano CIPS e il Piano delle arti. Sul fronte occupazionale, pur restando sotto la media europea, il settore culturale italiano vede crescere sia il numero di lavoratori sia le retribuzioni medie, con differenze tra ambiti professionali. Il Ministero della Cultura registra inoltre un netto aumento di personale tra il 2021 e il 2023.
Spesa pubblica in cultura: 10,1 miliardi di euro di cui 3,3 miliardi stanziati dal Ministero della Cultura. 149 milioni di euro di donazioni Artbonus
Le principali fonti di finanziamento della cultura in Italia provengono da risorse pubbliche, programmi europei, fondazioni bancarie, mecenati. Dopo la pandemia si è registrato un aumento generale dei sostegni economici: le risorse pubbliche, comprese quelle del PNRR, sono cresciute tra il 2019 e il 2023. Le erogazioni delle fondazioni bancarie al settore culturale crescono in maniera stabile e continuativa (+4% rispetto al 2019) e il 2024 si caratterizza anche per il più alto importo di donazioni Artbonus mai registrato dall’introduzione dell’incentivo (oltre 149 milioni di euro, + 23% rispetto al 2023). Consistente è anche la quota del 5x1000 destinata al patrimonio culturale (2.871.138 euro nel 2023, + 24,6% rispetto al 2022). 107,7 milioni di bonus erogato dal Ministero della Cultura per la Carta della cultura giovani e Carta del merito.
37,4% di partecipazione culturale fuori casa (2024); 22,5 euro di spesa pro-capite dei comuni in cultura nel 2023; 35,3% di persone legge libri e quotidiani
In Italia esiste un insieme di indicatori (il BES - Benessere Equo e sostenibile) che misura la qualità della vita delle persone, valutando anche i livelli di istruzione e la spesa, l’offerta, la partecipazione e l’occupazione culturale. Nel 2024, si registra la percentuale più alta di partecipazione culturale fuori casa degli ultimi 6 anni, mentre è in calo la percentuale di persone che leggono libri e quotidiani.
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